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100 Anni fa
sabato 31 ottobre 2009.
NOVEMBRE 1909

Sabato 6 novembre 1909 il settimanale Il San Bernardino presentava le seguenti notizie regionali moesane.

Roveredo - Verso la metà del mese ci saranno in paese i militi della Scuola reclute di Bellinzona, in numero di circa 600, che compiranno esercizi di tiro nella Valle Traversagna.

Grono - Si è svolta mercoledì 3 ottobre la solita visita sanitaria annuale di reclutamento, alla quale si presentarono circa 30 baldi giovinotti. Dall’esiguo numero dei reclutandi si vede che l’emigrazione dei nostri giovani va sempre aumentando, e ciò a danno del nostro paese. Il dipartimento cantonale delle costruzioni apre i seguenti concorsi per i lavori di riparo da eseguirsi alla Calancasca: scavi per le fondamenta circa 6’000 metri cubi, ripari (muro a secco) ca 4’500 m3, pile pel nuovo ponte in sasso lavorato, con calce idraulica, ca. 2’000 m3, costruzione di un nuovo tronco stradale di ca. 800 metri, costruzione di un nuovo ponte in ferro sulla Calancasca del peso di 80 tonnellate.

San Vittore - La sera del 30 ottobre, colpito da improvviso malore, è morto, alle età di 70 anni, il Giudice Giovanni Viscardi. Segue poi un lungo necrologio su tre colonne. Il defunto fece parte del manipolo di cittadini che, riunitosi a San Giulio di Roveredo, il 30 novembre 1893, discusse e riconobbe la necessità di fondare Il San Bernardino. Fu segretario e presidente del comune politico, del Patriziato, della Commissione forestale, del Consiglio scolastico, Giudice di pace, del Tribunale di Circolo e del Tribunale distrettuale. Fu anche amministratore dei beni capitolari e in seguito della chiesa parrocchiale e Priore della venerabile Confraternita. Come uomo politico egli favorì sempre il partito conservatore.
È pubblicato l’avviso di appalto dalla Commissione forestale per l’impianto di filo metallico a freno, per il trasporto della legna. Ci si rivolga al guardaboschi Rodolfo Viscardi.

Verdabbio - È morta Giovanna Rota nata Schwarz che a Verdabbio teneva una ben avviata osteria. È pure pubblicato uno scritto polemico di Carlo Crotti contro il corrispondente de La Rezia, a proposito della visita fatta alla strada dagli ingegneri Solcà e Vieli. Essi costatarono che la stessa strada si trovava in istato difettoso, ma essi riconobbero nello stesso tempo, che ciò era da attribuirsi a cattiva costruzione e non a mancanza di regolare manutenzione (assunta dal Crotti). E il Crotti conclude così il suo scritto: “E coi frutti del mio lavoro, il sottoscritto, che non è un “rentier”, provvede al sostentamento della propria famiglia, composta di ben 8 persone, senza dipendere da chicchessia, e senza avere, in ispecie, mai dovuto ricorrere alla ben nota disinteressata generosità del corrispondente reziano, il quale, sia detto così di transenna, farebbe meglio a scopare avanti la propria magione, invece di ficcare, non richiesto, il suo poco venerabile naso negli affari altrui”.

Mesocco - Ora anche la chiesa parrocchiale è illuminata elettricamente. È morta Maria vedova Federspiel nata Zanetti, dell’età di 64 anni. A partire dal 1° novembre tutti i generi alimentari, le bibite e gli oggetti d’uso esposti in vendita, saranno sottoposti alla vigilanza e al controllo, conformemente al regolamento cantonale alla Legge federale sulle derrate alimentari. A perito locale è stato nominato Alberto Wolf.
Visto l’avviso dei prestinai di Mesocco, pubblicato sull’ultimo numero di ottobre, portante il prezzo del pane a 36 centesimi al chilo, alcuni cittadini mesocconi che si firmano “I clienti mangia-pane” precisano che “a datare dal 1° novembre reclameranno per l’innanzi il pane a peso, precisamente il chilo di 1000 grammi”.

Dal Foglio Officiale si apprende che l’autorità tutelare del Circolo di Roveredo ha nominato il Giudice Marco Nicola quale curatore di Orsolina Nicola fu Pietro. Parimenti ha ordinato la chiamata ai conti dei defunti genitori di Orsolina, ossia Pietro e Agnese Nicola, insinuando eventuali crediti.

Dal Grigioni - Le tre votazioni popolari cantonali del 31 ottobre sono tutte state accettate (leggi sull’agevolazione della cura degli ammalati, stipendio dei maestri, protezione della flora alpina). La fiera di Cazis risultò ben frequentata; furono messi in vendita 450 vacche e giovenche, 270 vitelli e manzetti. La ferrovia trasportò 213 capi di bestiame venduti, nella maggior parte oltre lo Spluga. Come si può arguire un secolo fa nel canton Grigioni erano numerose le fiere e mercati con numeroso bestiame contrattato. Monsignor Schmid von Grüneck, vescovo di Coira, è stato ricevuto a Vienna dall’imperatore Francesco Giuseppe.

La cronaca pubblicata su Il San Bernardino del 13 novembre 1909 fu del seguente tenore.

Roveredo -Al mercato di ieri era esposto un discreto numero di bestiame, ma essendo pochi i compratori, le transazioni non furono molte, i prezzi si mantennero comunque alti. La notte sopra lunedì, festa di Ognissanti, ignoti malfattori sconquassarono la porta, chiusa a chiave, che mette nel podere della vedova del fu Geremia Raveglia, nel luogo denominato Terra Bianca, ed entrati sotto una tettoia ne asportarono i legnami che ivi si trovavano. Ebbero poi il cinismo di lasciare un’iscrizione sulla porta della stalla.

Lumino - Il Consiglio federale ha nominato Antonio Pronzini di Lumino quale telegrafista a Zurigo.

Grono - Oggi si terrà a Grono la conferenza magistrale del distretto.

Mesocco - Sono stati aggiudicati diversi lavori pubblici quali le nuove fontane di Andergia, e ivi anche i ripari contro i franamenti, con la sistemazione di terreni per un’importante piantagione e del piazzale per la premiazione del bestiame a Lavina. Lavori anche all’esterno della chiesa parrocchiale. L’assemblea comunale ha concesso il legname occorrente per i nuovi banchi della chiesa. È morto Antonio Buzzetti, uomo laborioso ed onesto, all’età di circa 85 anni. I Buzzetti immigrarono a Mesocco dal Chiavennasco nell’Ottocento.

Calanca - Una piccola lapide mortuaria posta nei presi di Buseno vicino allo stradale in memoriam del buon Ferdinando Bordigoni, tragicamente decesso nel 1901 in quel di Castaneda, è stata toccata da mano vandalica; la crocetta di stagno incisa si vede tutta picchiettata e tagliuzzata. Si stigmatizza questo vandalismo che denota, oltre che nessuna educazione anche nessuno rispetto per i morti.

È poi riportata la recensione del fascicolo di luglio/settembre del Bollettino Storico della Svizzera Italiana, fondato nel 1879 dal grande Emilio Motta. Questo numero porta, in ordine cronologico, parecchi documenti trovati negli archivi mesolcinesi, tutti utilissimi alla storia della celebre chiesa di Santa Maria del castello di Mesocco. E lo stesso Motta così si esprime:
Ai piedi del pittoresco castello di Mesocco, la chiesa di Santa Maria porta nelle pitture caratteristiche e nell’architettura il carattere del secolo XV. Dai suoi pregevoli affreschi, con la competenza che gli è riconosciuta, ha per il primo fin dal 1872 e posteriormente ragionato il prof. Rahn, né crediamo, sarà l’ultima volta che egli ne tratterà.
All’entrata della chiesa la parete sinistra appare ricoperta dalla più notevole serie di affreschi del Grigioni italiano. Sono disposti in 3 scomparti, l’uno di sopra all’altro, e occupano l’ intera parete fin alla cantoria. Lo scomparto superiore rappresenta in un quadro una serie di fatti anteriori alla Crocifissione, cui in un altro fa seguito la Crocifissione, quadro che da una parte è ricoperto dal pulpito che barbaramente fu applicato al disopra della parte dipinta. Il secondo scomparto si suddivide in più quadri. Vi sono raffigurati S. Giorgio, S. Martino, S. Michele, S. Bernardino da Siena, S. Stefano, S. Antonio eremita, S. Pietro, S. Lucia. Infine vi ha la scena dell’adorazione guasta dal pulpito. Al disotto di questo secondo scomparto, vi sono 12 affreschi raffiguranti i 12 mesi dell’anno nelle note raffigurazioni medievali dei manoscritti miniati e che trovano la loro corrispondenza nella chiesa di San Bernardo a Monte Carasso.
A noi, sciogliendo una vecchia promessa, il gradito compito di qui comunicare una serie di documenti, tutti tolti da archivi mesolcinesi, ad illustrazione di questa vetusta chiesa. Se lo possiamo fare ne va attribuita lode al lod. Governo dei Grigioni che affidandoci, anni sono, l’ordinamento degli archivi della Mesolcina, ora compiuto, ci ha messo in grado di conoscere tutti i documenti storici della valle. Al Governo, così come all’egregio ispettore G. Schenardi, che di quel lavoro fu il patrocinatore, vadano i sensi della nostra gratitudine, Né manchino i ringraziamenti ai signori maestro Ciocco, giudice a Marca e parroco Nigris, che nella visita agli archivi di Mesocco ci furono larghi di aiuti e informazioni.
Riproduciamo i documenti nel loro ordine cronologico. Pur deplorando ch’essi non offrono notizie intorno agli autori degli affreschi di S. Maria, dobbiamo far rilevare che recano notizie per lavori negli anni 1495-1509, per la riedificazione della chiesa nel 1511, per successive opere muratorie e d’arte (1512-1541). Non mancano quelle per acquisti e doni di calici, croci ed altri arredi sacri, per il getto delle campane nel 1596, per la fabbrica del coro nel 1627 e per stucchi e indorature degli altari (1611-49). Così pure fra i molti lasciti di ceri per l’illuminazione della chiesa, ricorrono gli atti di donazione egli altari nel 1450, della loro consacrazione nel 1459 e si ricorda delle sepolture dei de Sacco, Signori di valle, nel cimitero contornante la chiesa. Né mancano alcuni accenni storici. Così è notato che “del 1515 gran tempo non si disse Messa a S. Maria per la guardia del castello, come si sa” e si ricordano nomi di castellani. Non era poi prima noto il particolare della presenza di Martino Bovollino nella battaglia di Pavia del 1525, caduto vittima del Medeghino pochi anni dopo (1531). Il frutto dei nostri spogli s’inizia nell’anno 1313. Bisogna però avvertire che l’atto di fondazione della canonica mesolcinese da parte di Enrico de Sacco (1219) è il documento più antico finora conosciuto che ricordi la chiesa di S. Maria, nonché quella di S. Carpoforo dentro il castello di Mesocco”.

Così si esprimeva il grande Emilio Motta su questo numero de Il San Bernardino. Giova rammentare che il Motta classificò e ordinò tutti gli archivi pubblici (comunali e di Circolo) del Moesano negli anni 1902-1906, su incarico del Dipartimento dell’educazione grigione e della Società storico-antiquaria grigione e che la maggioranza dei documenti concernenti la chiesa di Santa Maria è conservata nell’Archivio comunale di Mesocco nella cartella XIII.

Sabato 20 novembre 1909 su Il San Bernardino furono queste le notizie riportate.

Dapprima il solito resoconto mensile dei risultati della Ferrovia elettrica Bellinzona-Mesocco, durante il mese di ottobre. Furono trasportati 19’745 viaggiatori, 23 tonnellate di bagagli, 463 capi di bestiame, 655 t di merci, per un introito totale di franchi 14’310. Le spese totali furono di fr. 9’037, per cui si ebbe un’eccedenza di introiti per fr. 5’271.

Roveredo - Solo poche righe per dire che il tempo si mantiene piuttosto bello e che parecchi ritardatari stanno solo ora facendo le scorte invernali da collocare in cantina o in solaio. Il comune mette all’incanto il legname seguente: circa 1500 metri cubi di legname d’opera di abete in 6 lotti; ca. 1100 quintali di borretti di faggio d’opera, in due lotti; ca. 3450 quintali di legna da ardere di faggio, suddivisa in due lotti.

Grono - Sabato scorso nel palazzo comunale si è svolta la conferenza magistrale del distretto, con la commemorazione del compianto maestro Antonio Tognola. Il tutto seguito dal banchetto all’albergo Calancasca.

Mesocco - Il legname condotto a mezzo del filo a freno per conto comunale misura quest’anno 500 metri cubi ed è stato venduto al negoziante Pedroni di Maccagno a 24 franchi il metro cubo.

Al cimitero sono stati collocati 4 nuovi monumenti: uno di valore alla memoria di Pietro Motto e famiglia; una lapide di pregio a Giovanna Lampietti e figlio Filippo buralista postale e telegrafico, un elegante monumentino a Serafina Motto nata Minghetti, tutti con fotografie. La quarta lapide, in puro marmo bianco, portante l’iscrizione: “Pregate pace all’anima di Don Antonio Bertolini - Nato a Pontremoli il 15 ottobre 1837 - che per 25 anni - con zelo e fede profonda - resse il Beneficio di S. Bernardino - ove morì il 24 settembre 1907 - lasciando grata memoria”.
A Tavannes è morto Giovanni Achard, originario di Mesocco, di anni 46. La famiglia Achard (o Hachard) giunse dalla Francia con un ramo a Mesocco ad inizio Ottocento. Poi, tanto per non perdere l’abitudine, un trafiletto polemico: “La Rezia, riproducendo dal San Bernardino la notizia che la nostra chiesa parrocchiale è illuminata a luce elettrica, aggiunge: ’ Decisamente il progresso penetra fra le tenebre...’. Benissimo madama Rezia, la corrente elettrica ha illuminato Mesocco, le sue chiese, le sue scuole, ma non è peranco penetrato il progresso in casa vostra, ove è buio pesto, tenebra d’Egitto, da mandare a capitomboli in pochi mesi i vostri Faraoni ...”.

La Ferrovia B.-M. comunica alla popolazione che sono in vendita gli scorpori appartenenti alla detta Società nonché una stalla a Cebbia. Gli interessati che si rivolgano ai rispettivi municipi.

Calanca - Si sta progettando la strada mulattiera che conduce a Giova, poiché gli abitanti di questa frazione desiderano vieppiù facilitare il collegamento col proprio comune, per ragioni che è superfluo accennare. Il San Bernardino è favorevole al progetto della strada da Roveredo, mentre La Rezia a quello da Buseno. E qui si dice che “una strada mulattiera dal versante di Buseno, tenor progetto, sarebbe di una lunghezza certo non superiore a 1800 metri, mentre dal versante di Roveredo verrebbe più che raddoppiata, onde che da Buseno a Giova non si impiegherebbe che il tempo derisorio di 25 minuti”.

Santa Maria - La direzione delle Poste ha concesso a Santa Maria col 1° gennaio 1910, il deposito postale contabile, nominando quale titolare l’attuale fattorino Giuseppe Marangoni.

Dal Grigioni - Si riferisce dapprima della revisione della legge cantonale sull’espropriazione, vecchia di 70 anni, “sciancata e rimbambita” che ha bisogno di essere rifatta. Vi sono due progetti elaborati dal Piccolo Consiglio. Relatore della commissione è stato il Dr. Olgiati [Poschiavino che fu anche presidente del Tribunale federale ed è noto per aver studiato il processi di stregoneria a Poschiavo]. A proposito si cita un fatto recente relativo all’applicazione della vecchia legge. Il comune di San Vittore intende fare l’impianto del filo a freno per condurre il legname dall’alto in basso. Quale località di scarico si prende di vista un fondo capitolare appartenente a Mesocco e giacente poco discosto dalla chiesa collegiata di San Vittore [Dopo la fine del Capitolo nel 1885, i beni capitolari furono spartiti in ragione di due terzi a San Vittore e un terzo a Mesocco]. Mesocco non acconsente alla cessione del suo terreno pel deprezzamento che ne viene al rimanente della sua campagna, venendo a mancare uno degli appezzamenti principali; tanto più che l’impianto può effettuarsi in parecchi altri luoghi senza punto pregiudicare la pubblica utilità di San Vittore. Tuttavia, per facilitare la cosa, da buoni vallerani, si offre a San Vittore l’affitto del terreno per l’uso del filo. Ma la proposta non piace a San Vittore che ricorre al Governo a Coira, chiedendo l’espropriazione del fondo. Il Governo, senza nemmeno interpellare Mesocco decreta l’espropriazione del fondo. Ovviamente Mesocco farà ricorso.
Vengono anche menzionati i rappresentanti del Moesano che 100 anni prima, ossia nel 1809, furono in Gran Consiglio: per il Circolo di Mesocco il Landamano Giuseppe a Marca, per quello di Roveredo il Landamano Domenico Togni e per la Calanca il Landamano Benedetto Paggi. Notasi che ho messo “Circoli” per indicare la zona, anche se i Circoli entrarono in vigore solo dopo la legge del 1851, mentre la Calanca nel 1809 era suddivisa in Calanca interiore ed esteriore, che designavano a turno il rappresentante in Gran Consiglio.

Dal Foglio Officiale - Il minorenne Giuseppe a Marca fu Dr. veterinario Luigi, in Mesocco, viene sottoposto a tutela, e si nominano tutori dello stesso la madre Maddalena a Marca e il Consigliere Baldassare Vieli. Per l’amministrazione del Maggiorasco Carlo Onorato a Marca, fondato con istrumento il 15 dicembre 1827, si nominano, oltre ai suesposti tutori, anche il presidente comunale [Sindaco] ed il curato della parrocchia di Mesocco.
Beniamino Fasani, residente a Roma, viene emancipato dalla tutela.
Tutti i crediti della tutelata Felicita Binda di Lostallo, sono invitati ad inoltrare al tutore Luigi Albertini di Lostallo le loro ragioni di credito.

Infine ci sono anche due avvisi di ritrovamento di bestiame, dopo lo scarico degli alpi. Presso Evaristo Bacchini, sindaco di Rossa, c’è una capretta di 2 anni di color nero, con alcuni segni bianchi sulla testa, una piccola campanella al collo e nell’orecchia destra due tagli con frammezzo una C. Mentre presso Angelo Colosio si trovano quattro capretti: tre di color nero che portano il medesimo segno nell’orecchia destra; uno rosso con alcuni segni bianchi, con mozze le due orecchie e con una C nell’orecchia destra. I proprietari possono ritirarli, pagando le spese.

La cronaca regionale pubblicata su Il San Bernardino di sabato 27 novembre 1909, in riassunto fu la seguente.

Roveredo - Il tempo si mantiene favorevole e i nostri contadini ne approfittano lavorando attivamente a provvedere lo strame per l’entrante inverno. Il treno ascendente delle 8 del mattino di mercoledì, nel Piano di Vera, dovette fermarsi, per una rottura all’automotrice, che dovette essere rimorchiata alla stazione per le necessarie riparazioni.
In Piazza è stata tolta la cassetta per le lettere: ci si meraviglia e si protesta.

Il concittadino Aurelio Troger ha conseguito all’Esposizione Internazionale di Bruxelles il diploma della medaglia d’onore per lavori artistici in ferro esposti a quella mostra. Ora si trova a Parigi, dove sicuramente otterrà maggiori allori.
Lunedì erano presenti a Roveredo alcuni militi della Scuola Reclute di Bellinzona; però i tiri inizialmente previsti a Roveredo, li svolsero a Medeglia.

Grono - La sagra patronale di San Clemente venne festeggiata con la solita pompa e col concorso di diversi sacerdoti del distretto. Celebrò la Santa Messa Padre Secondo e tenne la predica il Vicario don Giovanni Savioni.
Sembra che il secondo lotto dei lavori alla Calancasca, che prevede anche lo spostamento del tracciato della strada cantonale, sia stato assegnato dal Governo alla ditta Giudicetti di Lostallo.

Verdabbio - La settimana scorsa due delegati inviati dal Governo vennero a Verdabbio per il controllo e la revisione delle tabelle d’imposta di 10 cittadini e ciò dietro denuncia del solito rentier. Si ipotizza una vendetta dello stesso redditiero denunciatore - del quale non è detto il nome - in odio ai suoi dieci concittadini. Sembra che lo scorso maggio il denunciante subì una cocente sconfitta elettorale, non venendo eletto e perciò abbia architettato questa ritorsione. In seguito al subbuglio causato da questa vicenda, domenica venne definitivamente sciolta anche la Società di assicurazione del bestiame bovino.
C’è poi un lungo necrologio per la morte del maestro Carlo Ratti, spentosi a Lostallo il 19 novembre. Egli nacque a Roveredo il 23 aprile 1834 da Carlo Ratti e Placida Scalabrini. All’età di 5 anni, suo padre lo condusse a scuola nell’Ospizio dei Padri Cappuccini; a 7 anni fu accettato nel Collegio De Gabrieli, diretto dal Vicario Tini, del quale era anche figlioccio e parente. Ivi stesse fino a 12 anni, quando venne condotto in Collegio a Castello sopra Lecco e là vi rimase fino a 16 anni. Passò quindi alla Scuola Normale di Locarno, ove ottenne la patente con lode e il titolo di professore. Frequentò anche un corso di metodica al Ginnasio di Lugano, superando gli esami con grande successo, presenti parecchi professori, tra cui un fratello dell’illustre storico Cesare Cantù. Poi fu a Villa Bedretto presso un sacerdote Gesuita dal quale ebbe lezioni di algebra e matematica.
Cominciò poi il magistero nel Collegio Baragiola, dove rimase due anni. Dovette allontanarsi a causa di malattia; guarito insegnò alla Scuola Cantonale di Bellinzona, poi ottene la direzione della Scuola Maggiore di Biasca. Ma ancora la malattia lo costrinse a lasciare il posto . Ristabilito in salute fu maestro a Lostallo per 29 anni e prima di questo si recò a Coira per subire gli esami della patente grigione e fu il primo maestro patentato della Mesolcina e Calanca. Insegnò anche alla quinta elementare di Mesocco. La famiglia Ratti giunse a Roveredo alla fine del Settecento/inizio Ottocento, proveniente dalla Valsassina. A Roveredo i Ratti furono negozianti e in particolare tennero una pasticceria.

Castaneda - È morto Giovanni Battista Cerroti, di 77 anni che rivestì parecchie cariche in ambito comunale.

Segue poi l’ottava puntata del testo ripreso da “Cronaca Ticinese” sulla visita di San Carlo; questa volta si parla di “San Carlo in Val Calanca”, ma senza riferimenti precisi e documentati storici.

Nelle pagine con la pubblicità, visto che da noi si avvicina il tempo della “mazza” del maiale, la Macelleria roveredana di Giovanni Tenchio offre per le mazziglie: “Budella forti e pulite per luganiche a soli fr. 1.75 la mazza di 30 metri; budella per salame, mortadelle e salsiccette. Grande spaccio quotidiano di carne di manzo, di giovenca, di vitello, ecc.; luganiche fresche usuali e speciali. Prezzi ridotti per la carne per mazziglie. Noleggio macchinette da tritare la carne”. Ho potuto appurare dalle mie ricerche storiche che nel Moesano i macellai e salumieri veri e propri come li intendiamo noi, nei secoli scorsi non ce n’erano, anche perché in ogni villaggio c’erano uomini specializzati sia nell’ammazzare il bestiame (i cosiddetti “mazzolari”) sia nel confezionare i prodotti della mazziglia. Poi, già dalla fine Settecento/inizio Ottocento si stabilirono da noi dei veri e propri macellai e salumieri, quasi tutti provenienti dal Comasco e dal Chiavennasco. Così all’inizio dell’Ottocento era attivo a Mesocco il macellaio Baldassare Ronchetti, che prima era attivo a Lugano, ma proveniente dal Comasco e in seguito ne giunsero altri, specialmente a Roveredo e a Grono, (Galimberti, Tenchio, Fumagalli, Bernasconi, Fagetti, ecc.). Non si dimentichi che nel Chiavennasco il mestiere di “luganighér”, salumiere, era fortemente presente, tanto che nel Seicento a Venezia c’erano ben circa 150 botteghe di “luganigher”, tutti di origine chiavennasca.
C’è poi anche l’inserto pubblicitario del negoziante Eugenio Giudicetti di Lostallo che “compera pelli di selvaggina e pellami in genere a prezzi da non temere concorrenza”.

Dal Grigioni - Il preventivo cantonale per il 1910 prevede un totale di entrate di fr. 1’240’030.— e delle uscite di fr. 2’869’975.—, ma poiché in votazione il popolo ha accettato altre spese, ne risulta che il fabbisogno da raccogliere mediante imposte cantonali sarà di fr. 1’800’000.—. Tra le decisioni del Piccolo Consiglio anche quella di accordare un sussidio di fr. 1600 per il nuovo ponte a Lostallo.

Dal Foglio Officiale, si apprende che a San Vittore tutore di Pietro Toni fu Pietro e di Giovanni Canta fu Sebastiano la delegazione tutoria ha delegato Giovanni Viscardi fu Giovanni. Inoltre tutti i creditori che intendono vantare pretese sulla sostanza della defunta Giovanna Rotta-Schwarz, sono pregati di insinuare le loro pretese a Battista Rotta, Piazza del Sole a Bellinzona entro 4 settimane.

Dal Ticino - La cronaca ticinese era sempre ben nutrita e normalmente si svolgeva su quattro colonne (= una pagina). Si noti che allora Il San Bernardino era un po’ più grande che attualmente, cioè di 50 x 32 cm e le colonne 4, mentre oggi è di 47 x 31 cm e le colonne 5. Regolarmente si riferiva dei lavori del Gran Consiglio ticinese, di questioni religiose e poi c’era il resoconto della cronaca settimanale. Per un confronto, in politica il presidente del Gran Consiglio Perucchi di Stabio si chiedeva “se vale la pena di restar attaccati a Berna”. A questa proposta l’estrema sinistra applaudiva, ma tutta la destra e la maggioranza della sinistra si indignava. Poi l’on. Gobbi disse che il “militare è scuola di ineducazione e di barbarie”; c’erano quindi già allora delle opposizioni all’esercito.

Leggendo la cronaca di questi anni d’inizio Novecento, la mia impressione è che allora nel Ticino era un po’ come si vede nei film western, moltissimi gli arresti e le violenze in ogni parte del Cantone per ubriachezza, mancanza di mezzi e di lavoro, schiamazzi, vagabondaggio, risse, ratto di minorenni, truffe, prostituzione, minacce, atti osceni sulla pubblica via, persone colpite da mandato d’arresto in Italia, vandalismi, tentativo di uxoricidio, aggressioni con coltelli e perfino un pazzo fuggito dal manicomio. Solo per dare un esempio: a Chiasso alla Trattoria Piemontese (che esiste ancora oggi) scoppiava per futili motivi una baruffa fra tre operai. Il padrone dell’esercizio si voleva intromettere per sedare i litiganti, ma non l’avesse mai fatto ! Essi si slanciavano furiosamente su di lui e lo conciarono in malo modo, rompendo vetri, bicchieri, sedie, pel valore di 100 franchi. I gendarmi subito accorsi arrestavano e conducevano nelle carceri di Mendrisio i colpevoli.
Cesare Santi

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Le religioni sono strade diverse che portano allo stesso punto. Che importa se facciamo strade diverse, finché raggiungiamo tutti la stessa meta?

Gandhi

 
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