Con il termine di 5 anni (art. 4) il Parlamento retico opta per il
requisito di domicilio massimo possibile proposto dalla legge
federale, che consentiva una scelta tra un minimo di 2 e un
massimo, appunto, di 5 anni.
Una minoranza della Commissione, tra cui il partito socialista e
parte del PPD, si è schierata senza successo a favore della
variante temporale minima di due anni, con la possibilità per i
Comuni di prolungare il termine fino a 5 nei casi ritenuti
necessari.
Con 70 voti contro 40 la maggioranza del Parlamento ha approvato la
proposta originale del Governo e della Commissione responsabile:
residenza nello stesso Comune per almeno 5 anni, di cui due
ininterrottamente prima della presentazione della richiesta.
Riguardo il requisito di domicilio per fare richiesta di
cittadinanza per "le persone che vivono da almeno tre anni in
unione domestica registrata con un cittadino svizzero", dopo aver
scartato l’ipotesi di ridurre il termine minimo a 2 anni, questo
rimane fissato a 4 anni (art. 4).
Altro punto di discussione è stata la parte che riguarda la
condizione di "avere rimborsato le prestazioni assistenziali
percepite negli ultimi dieci anni", termine che una minoranza della
Commissione, l’UDC in particolare, voleva portare a 15 ma che dopo
votazione è rimasto invariato con 97 voti contro 10.
La nuova legge sulla cittadinanza è stata alla fine approvata
all’unanimità. Il Governo dovrà ora votare sul termine di entrata
in vigore. La legge federale sulla cittadinanza, alla quale la
legge cantonale si è uniformata con la revisione, entrerà in vigore
a gennaio 2018.
Procedura di naturalizzazione, cosa cambia
"La procedura di naturalizzazione per stranieri richiede decisioni
a tre livelli, comunale, federale e cantonale, che sono
interdipendenti - spiega all’ats Jon Peider Arquint, capo
dell’Ufficio migrazione e diritto civile del Cantone - comunque si
fa una domanda unica presso il Cantone che inoltra e scambia i
documenti e le informazioni con i Patriziati (se non ci sono,
allora i comuni politici) e la Confederazione".
Con l’attuale legge in vigore nei Grigioni "la cittadinanza
cantonale può essere acquisita da persone che sono state
domiciliate per un periodo complessivo di sei anni nel cantone, tre
dei quali durante gli ultimi cinque anni". A livello comunale il
requisito minimo di domicilio è di 4 anni, termine che i Comuni
possono aumentare fino ad un massimo di 6 anni per i cittadini
svizzeri e 12 per quelli stranieri.
La proposta di revisione della legge approvata oggi, con
l’obiettivo di uniformare la legge cantonale a quella federale (che
ha spostato il domicilio minimo in Svizzera da 12 a 10 anni),
unifica il requisito per Comuni e Cantone a 5 anni.
Quello che cambia, in conformità con quanto richiesto dalla legge
federale, è che "con la nuova legge gli interessati dovranno
dimostrare di avere non solo competenze linguistiche orali ma anche
scritte", spiega Arquint, commentando che questo potrebbe avere un
effetto sul numero di domande presentate.