Questo corpo intercantonale rinforzerebbe il dispositivo di polizia
nell’ambito dei controlli delle persone sui principali assi di
circolazione, nelle stazioni e sulle autostrade. Oltre al
personale, le varie polizie metteranno a disposizione pure risorse
logistiche. L’impiego non prevede controlli alla frontiera, indica
la Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali (CCPCS).
"Lo scorso anno la maggior parte delle entrate illegali è stata
registrata in Ticino ed in minore misura in Vallese, nei Grigioni e
nella Svizzera orientale", sottolinea la CCPCS. Quest’anno
l’impiego diverrà effettivo unicamente nel caso in cui si assisterà
a un aumento dell’immigrazione irregolare. La decisione, tuttavia,
spetterà alla Conferenza delle direttrici e dei direttori dei
dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP).
Bisogna evitare che gli immigrati entrati irregolarmente nel paese
si disperdano su tutto il territorio, ha spiegato oggi ai media a
Berna il consigliere di Stato Norman Gobbi.
In Ticino gli arrivi si concentrano soprattutto alla stazione di
Chiasso, ha affermato Matteo Cocchi, comandante della polizia
cantonale, il quale si è detto preoccupato per le reti dei
passatori che al momento stanno dando filo da torcere agli agenti.
In media un passatore a settimana viene arrestato.
Gli arrivi potrebbero aumentare a causa della situazione
particolarmente tesa vissuta dall’Italia che è arrivata al punto di
minacciare la chiusura dei suoi porti alle navi che salvano i
profughi nel Mediterraneo, ha ricordato Cocchi. Tra domenica e
martedì più di 10’000 migranti sono stati soccorsi al largo della
Libia.
In Vallese il punto più "caldo" è l’entrata sud al passo del
Sempione e in minor misura il passo del San Bernardo, ha
sottolineato Christian Varone, comandante della polizia cantonale
vallesana. La presenza degli agenti sarà rinforzata nelle località
di Briga, Sion, Visp e Martigny.
I cantoni devono inoltre affrontare un’ulteriore sfida legata al
terrorismo che colpisce i paesi vicini e potrebbe minacciare eventi
tradizionali, come i festival, anche in Svizzera, ha sottolineato
il capo della polizia ticinese.
Se il Ticino controlla la situazione, possono trarne profitto anche
Lucerna, Zurigo e Berna, ha aggiunto Norman Gobbi, direttore dl
Dipartimento delle Istituzioni. Così come l’impegno in Vallese ha
dei benefici per il resto della Svizzera romanda.
I flussi migratori sono quasi sempre prevedibili, ma la tendenza
può cambiare in maniera sorprendente, ha continuato Gobbi
riferendosi allo scorso anno. In quell’occasione tra maggio e
giugno il numero di immigrati era quadruplicato.
A seconda del contesto, "una riserva" di 20 agenti potrebbero
venire impiegati anche nei pressi della frontiera austriaca.
Il supporto di forze di polizia supplementari è pianificato
nell’ambito di un impiego IKAPOL, che viene effettuato quando un
cantone non riesce, a livello di polizia, a far fronte a eventi
particolari. Tra questi rientrano anche il WEF e le partite di
calcio internazionali, ma è la prima volta che l’impiego ha luogo
sull’arco di alcuni mesi.