Intense precipitazioni: Neve e pioggia: disagi e pericoli nelle Alpi, ma anche in pianura
Da lunedì a domenica in ampie zone delle Alpi svizzere sono caduti
dai 100 ai 200 centimetri di neve, a cui se ne sono aggiunti
dai 30 agli 80, indica l’Istituto federale per lo studio della neve
e delle valanghe (SLF) sul proprio sito.
Su vaste regioni dell’arco alpino - dal Vallese (l’insieme del
cantone ad eccezione della regione del Sempione) al nord dei
Grigioni (dalla Prettigovia a Samnaun passando per la regione della
Silvretta) - vigeva il livello più alto del pericolo di valanghe (5
o "molto forte"), previsto anche per domani. In un tale contesto
masse nevose anche di notevoli dimensioni possono staccarsi
spontaneamente e raggiungere vie di comunicazione e abitati. Una
minaccia così elevata è molto rara: l’ultima risale al febbraio
1999. Riguardava comprensori molto estesi ed era durata a lungo, ha
indicato l’SLF.
E proprio a causa di valanghe o per prevenire i pericoli non
si sono contate le strade e le linee ferroviarie chiuse. Negli
ultimi 20 anni nelle regioni alpine della Svizzera mai si erano
verificati tanti problemi di mobilità come in questi ultimi giorni,
ha indicato il Touring club svizzero (TCS).
Le maggiori limitazioni al traffico veicolare sono state registrate
in Vallese e nei Grigioni, ha rilevato il TCS, che in Vallese cita
in particolare l’inagibilità delle strade verso Zermatt, Zinal e la
cantonale nella Valle di Goms.
Contattato dall’ats, il responsabile dei pericoli naturali del
Canton Vallese, Pascal Stoebener, alla lista ha aggiunto in
particolare gli accessi al Passo del Sempione, alle valli di Saas,
Arolla, Ferret e del Lötschental nonché alla località di Leukerbad.
Diverse località sono state evacuate. Zermatt è tagliata fuori dal
mondo: a lungo non è stata raggiungibile nemmeno in elicottero, a
causa della scarsa visibilità e delle valanghe polverose.
Le autorità hanno emesso un avviso di prudenza, chiedendo alla
popolazione di evitare spostamenti superflui. "Il Vallese è
confrontato a una situazione eccezionalmente rara", ha detto
Stoebener. Gli scoscendimenti si contano a centinaia.
Anche nel canton Vaud si è proceduto ad evacuazioni. La regione più
minacciata dalle slavine è quella di Les Diablerets, limitrofa del
Vallese, dove un centinaio di persone hanno dovuto lasciare le loro
case.
Nei Grigioni, i collegamenti ferroviari stradali e ferroviari verso
la Bassa Engadina sono bloccati, con l’unica eccezione della
galleria della Vereina. I treni non circolano fra Filisur e Davos,
né verso Arosa: in questi casi i viaggiatori possono ricorrere a
bus sostitutivi.
Alla vigilia dell’apertura del Forum economico mondiale (WEF), la
situazione sul fronte della neve si è lievemente allentata
nella regione di Davos: stando a quanto comunicato in serata dal
Comune su diversi pendii sono state provocate valanghe artificiali
per aumentare la sicurezza.
Nel canton Uri la Valle di Orsera (la regione tra Andermatt e
Realp) non è raggiungibile né con la ferrovia (i treni non
circolano verso Göschenen/UR e neppure sulle linee
dell’Oberalp/UR/GR e della Furka/UR/VS) né con l’automobile (la
strada da Göschenen è chiusa da ieri sera alle 22.00). Numerose
altre strade sono chiuse per slavine o per il pericolo di valanghe,
riferisce questa sera la polizia urana.
Nell’Oberland bernese a causa di uno scoscendimento per varie ore è
rimasto interrotto il collegamento ferroviario fra Lauterbrunnen e
Wengen. È dunque pure rimasta sospesa la circolazione dei convogli
turistici verso la Kleine Scheidegg e lo Jungfraujoch (BE/VS). La
compagnia ferroviaria BLS ha sospeso il servizio di treni regionali
e navetta per le automobili sulla linea di montagna del Lötschberg
(BE/VS).
La compromessa viabilità ha bloccato in ambienti fiabeschi non solo
anonimi turisti, ma anche vari politici. Gran consiglieri di PPD e
PBD di Basilea Campagna e il consigliere di Stato Anton Lauber
(PPD) sono rimasti intrappolati a Zermatt. Venti esponenti dei
Verdi bernesi dal canto loro non riescono più a uscire dalla
Lötschental.
La fusione della neve in seguito alla pioggia fino ad alta quota ha
gonfiato fiumi e torrenti, provocando disagi anche sull’Altipiano.
In varie regioni si segnalano cantine allagate e strade invase
dall’acqua. Il canton Argovia ha emesso segnalazioni di pericolo di
esondazione per il Reno e l’Aare.
La navigazione sul Reno nella regione di Basilea è del resto
completamente bloccata. Il livello delle acque ha infatti superato
la soglia di guardia di 820 centimetri, si legge sul sito internet
dei Porti renani svizzeri, società con sede a Basilea. Il livello
viene misurato nei pressi della foce del fiume Birs a Birsfelden.
Concretamente l’interruzione totale della navigazione riguarda il
tratto tra la chiusa di Kembs (F), pochi chilometri a nord della
città-cantone, e Rheinfelden (AG).