venerdì 16 febbraio 2018.
La Seco chiamata ad arbitrare il conflitto di lavoro all’ats
(ats) Sono ancora molto lontane, dopo tre sedute di negoziati, le
posizioni del Consiglio di Amministrazione (CdA) e dei
rappresentanti del personale dell’Agenzia telegrafica svizzera
(Ats) riguardo all’annunciata soppressione di 36 posti di lavoro a
tempo pieno su 150. Le parti hanno convenuto di rivolgersi alla
Segreteria di Stato dell’economia (SECO) per una conciliazione.
Nell’ambito delle trattative avviate dopo quattro giorni di
sciopero compatto dei giornalisti a fine gennaio-inizio febbraio,
la delegazione del CdA ha proposto di pagare un mese di salario
supplementare alle persone licenziate, nell’ambito del piano
sociale. Le parti sono in disaccordo sull’entità dei licenziamenti
e sulle misure previste dal piano sociale, ritenuto del tutto
insufficiente dalla redazione, in particolare per gli
ultrasessantenni che la direzione vorrebbe mandare in
disoccupazione.
Il CdA conferma il numero di licenziamenti, mentre il Comitato di
redazione (Core) esige una riduzione dei tagli fra il personale.
Inoltre i rappresentanti dei dipendenti chiedono un netto
miglioramento del piano sociale.
Le due delegazioni si sono accordate per la creazione di un fondo
per i "casi di rigori", ossia per le persone nelle condizioni più
precarie. Sono concordi anche nel riconoscere all’ats una funzione
di servizio pubblico e chiedono che la Confederazione copra i costi
per un servizio plurilingue. Un’ulteriore seduta è prevista lunedì
19 febbraio.
Malgrado questi progressi parziali raggiunti durante le tre sedute
negoziali di questa settimana, le divergenze sono tali da impedire
un rapido accordo. Per questa ragione la delegazione del CdA,
d’intesa con la Core, ha deciso di richiedere l’intervento
dell’Ufficio federale di conciliazione della SECO.
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