Le terre dell’attuale Principato - realmente indipendente dal 1806
con la dissoluzione del Sacro Romano Impero di cui era parte -
hanno una storia secolare di relazioni, anche assai conflittuali,
con la Confederazione, più in particolare con i territori degli
attuali cantoni Grigioni, San Gallo e Appenzello, si legge sul
Dizionario storico della Svizzera.
Alla fine dell’Alto Medioevo ad esempio, sul piano ecclesiale,
l’Unterland (l’attuale parte settentrionale del ricco vicino)
apparteneva al capitolo di "vallis drusiane" della diocesi di
Coira, l’Oberland (la parte meridionale) a quello di "sub Langaro"
(Unter der Landquart), cui nel 1370 fu annesso anche l’Unterland.
Nel 1258 Vaduz e la parte meridionale dello Schellenberg attuale
passarono ai conti von Werdenberg-Sargans, che nel 1342 divisero la
proprietà; si formò così la contea di Vaduz, il cui signore prese
possesso dell’omonima fortezza.
Dal 1405 al 1408 il Landamano e gli abitanti dell’Eschnerberg (oggi
Schellenberg) aderirono alla Lega sopra il Lago (con Appenzello e
San Gallo). L’unità territoriale dell’attuale Liechtenstein risale
al 1416 quando tutte le terre furono acquisite dai baroni von
Brandis.
Nel XV secolo il Liechtenstein fu coinvolto e seriamente colpito
dalle guerre di Appenzello (1405-1408), dalla disputa sull’eredità
dei Toggenburgo (Vecchia guerra di Zurigo) e dalla guerra di Svevia
(1499). Attraverso alleanze e l’acquisizione delle signorie
nobiliari di Sargans, Werdenberg e Sax, la Confederazione raggiunse
il Reno, che dal 1500 costituì la linea di confine, da allora
immutato, con le signorie di Vaduz e Schellenberg.
Diversi conflitti originati dall’obbligo di manutenzione degli
argini del Reno opposero i Comuni del Liechtenstein e della
Svizzera orientale fino agli inizi del 1800.
Nel 1693 il conte del Liechtenstein Jakob Hannibal von Hohenems,
sommerso dai debiti, propose alle Tre Leghe (gli attuali Grigioni)
di acquistare i Comuni meridionali della regione di Vaduz. Sotto la
spinta della popolazione, l’imperatore destituì il conte e, per
coprire il debito, mise in vendita le signorie di Schellenberg e
Vaduz.
Nonostante l’interesse dimostrato dal principe abate di San Gallo e
dal principe vescovo di Coira, entrambe le province finirono al
principe Hans-Adam I von Liectenstein (lo Schellenberg nel 1699 e
Vaduz nel 1712), che necessitava dello statuto di immediatezza
imperiale di quelle signorie per ottenere un seggio nella Dieta
imperiale. Nel 1719 l’imperatore Carlo VI elevò Vaduz e lo
Schellenberg a principato imperiale del Liechtenstein.
Sino al termine della Prima Guerra mondiale, il Liechtenstein fu
sempre socialmente ed economicamente legato all’Impero austriaco
prima e a quello austro-ungarico poi. La devastazione economica
subita durante il conflitto portò però il piccolo Stato a
concludere accordi monetari con la Svizzera (che già ne curava la
difesa dei confini). Al crollo dell’Impero austro-ungarico, venne
sciolto ogni residuo obbligo verso l’Austria.
Negli anni seguenti il Liechtenstein prese decisioni molto
rilevanti per la sua storia: nel 1921 fu varata la nuova
Costituzione; due anni più tardi il Paese entrò in unione doganale
con la Confederazione; e nel 1924 adottò come valuta il franco
svizzero.
Nel 1928 il fallimento della Sparkasse (Cassa di risparmio) del
Liechtenstein azzerò le riserve del ministero del tesoro. Il Paese
fu finanziariamente rovinato e pesantemente indebitato con la
Svizzera. È in seguito a questi fatti che il Principato adottò il
segreto bancario, in gran parte alla base del suo successo
economico. Il piccolo Paese detiene il più alto reddito pro capite
del pianeta: nel 2017 (il dato più recente pubblicato dalle Nazioni
Unite) ammontava a 166’022 dollari statunitensi (165’642 franchi al
cambio attuale), seguito da vicino dal Principato di Monaco
(165’421 dollari). A titolo di paragone il dato per la Svizzera era
di 80’101 dollari.