domenica 17 marzo 2019.
Svizzera-Ue: Accordo quadro: Martullo-Blocher, più lo guardo, più mi terrorizza
(ats) "Più mi occupo dell’accordo quadro, più mi terrorizza": lo
afferma la consigliere nazionale Magdalena Martullo-Blocher
(UDC/GR), secondo la quale l’intesa con Bruxelles sottomette la
Svizzera a un ordinamento giuridico comunitario che non fa per il
paese.
"La nostra quotidianità, i nostri valori e tutto il nostro successo
verrebbero capovolti", afferma l’imprenditrice 49enne in
un’intervista pubblicata oggi dalla Schweiz am Sonntag. "A Berna il
contratto viene portato avanti in tutta fretta senza che se
conoscano le conseguenze concrete".
Secondo Martullo-Blocher la convenzione inciderebbe in modo
decisivo nel sistema economico elvetico. Particolarmente colpiti
sarebbero cantoni e comuni, che non potrebbero più creare
condizioni quadro migliori di quanto esista nell’Ue e non
potrebbero più impegnarsi economicamente senza l’esplicito assenso
di Bruxelles. "Questo concerne le imposte cantonali, ma anche
musei, teatri, associazioni sportive, funivie e aziende
elettriche".
"L’accordo quadro è la fine della via bilaterale", afferma la
figlia dell’ex consigliere federale Christoph Blocher. "Ci
legheremmo all’ordinamento Ue attuale e futuro".
A suo avviso l’alternativa è proseguire sulla via dei contratti
bilaterali: in caso di violazione degli stessi da parte della
controparte, occorre prendere contromisure, per esempio dei
trasporti, del transito di corrente o della migrazione. Si tratta
di pensare a piani B, come è avvenuto con l’equivalenza borsistica,
in modo da non essere ricattabili. "Così in caso di vertenza
possiamo trattare, in modo paritario, senza essere sottoposti a un
tribunale arbitrale che non è neutrale".
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