venerdì 31 maggio 2019.
Servono interventi per romancio e italiano, studio
(ats) La lingua scritta sovra regionale Rumantsch Grischun nella
quotidianità grigionese ha fallito, secondo uno studio della
Confederazione pubblicato oggi. Gli autori suggeriscono misure per
impedire la scomparsa del romancio nel medio termine e sottolineano
la necessità di interventi anche per l’italiano.
La ricerca pubblicata oggi dal Centro per la democrazia di Aarau,
effettuata su incarico dell’Ufficio federale della cultura (UFC),
ha analizzato soprattutto le misure intraprese fino a questo
momento in favore del romancio, ma anche dell’italiano. Lo studio,
pubblicato anche dalla "Südostschweiz", funge da base per le
decisione sui finanziamenti della Confederazione per il periodo
2021-2024.
I risultati sono spesso sconfortanti. L’applicazione delle leggi a
favore delle lingue minoritarie nei Grigioni avanza solo
lentamente. I corsi di romancio e italiano nelle scuole vengono
diminuiti o addirittura cancellati. Il pericolo riguarda in
particolare le conoscenze del romancio, che rischiano di diminuire
ulteriormente, con una conseguente scomparsa della lingua.
Lo studio è molto critico rispetto all’introduzione nel 1982 della
versione scritta del romancio, che da oltre 20 anni viene
utilizzata anche in ambito amministrativo. Il Rumantsch Grischun
non è riuscito a creare gli auspicati ponti fra i vari idiomi
regionali. La maggioranza delle persone intervistate ha valutato
questo tentativo "fallito". Non solo: questa versione scritta
avrebbe creato nuovi problemi, come la mancanza di conoscenze delle
lingue locali da parte degli insegnanti. Nella quotidianità è vista
quindi come un ostacolo, tanto da far preferire spesso l’uso del
tedesco.
Il personale impari l’italiano
Per salvare il romancio, secondo lo studio, è necessario un
intervento finanziario nel settore della formazione. Bisogna in
particolare creare un’offerta dell’insegnamento del romancio
continua dall’asilo fino all’università. Il modello dell’asilo
bilingue deve essere portato in più comuni germanofoni, anche fuori
dai confini grigionesi.
Per quel che riguarda la lingua di Dante, va invece rafforzato il
plurilinguismo nell’amministrazione cantonale. I dipendenti
germanofoni devono sviluppare maggiori conoscenze dell’italiano e
le candidature di italofoni non devono essere respinte per carenze
nella lingua tedesca. Cantone e Confederazione devono poi
migliorare la coordinazione e i controlli.
Per lo studio sono stati intervistati 54 rappresentanti della
società civile nei Grigioni e nel resto della Svizzera. Per
completare l’analisi sono stati sentiti anche undici esperti del
settore.
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