sabato 20 luglio 2019.
Allarme cimici, nei rifugi alpini svizzeri non è ancora scattato
(ats) Nei rifugi alpini svizzeri non è ancora scattato l’allarme
cimici, come invece è accaduto in Germania e Austria. "Finora la
cimice dei letti non è ancora un grosso problema", ha indicato
all’agenzia Keystone-ATS Bruno Lüthi, responsabile per le capanne
presso il Club alpino svizzero (CAS).
Sono stati segnalati solo pochi casi. Ad esempio, la Heidelberger
Hütte del Club alpino tedesco DAV, che si trova al confine tra la
Bassa Engadina e l’Austria, è stata infettata dagli insetti nel
2018. Il rifugio privato Cabane de Prafleuri, in Vallese nella zona
della Grande Dixence, è stata chiusa la settimana scorsa a causa
dello stesso problema: i battenti rimarranno sbarrati per 14
giorni.
La situazione è attualmente molto più preoccupante nei paesi
tedescofoni vicini. Chi vuole passare la notte nel rifugio
Knorrhütte, sulla via per la Zugspitze, che con i suoi 2962 metri è
la montagna più alta della Germania, deve mettere il sacco a pelo
in un forno a microonde situato all’ingresso. Anche altre strutture
procedono allo stesso modo, riferisce l’agenzia di stampa tedesca
Dpa. In Austria la settimana scorsa sono stati anche usati cani
che, con il loro fiuto, hanno cercato le cimici.
Misure, queste, che almeno finora non sono state necessarie sulle
montagne svizzere: secondo Lüthi la spiegazione è da ricercare nel
fatto che le capanne si trovano più in alto e sono meno frequentate
da un pubblico vasto e internazionale.
I rifugi non sono tenuti a segnalare alla centrale del CAS
un’infestazione. "Speriamo, tuttavia, che vi sia un’informazione
aperte e onesta, in modo da poter avvertire le altre strutture",
afferma Lüthi. Per precauzione, la settimana scorsa il CAS ha
diffuso indicazioni basate sugli opuscoli dell’ufficio federale
tedesco dell’ambiente.
Le cimici dei letti non hanno nulla a che fare con la mancanza di
igiene. E finora non è stato dimostrato che trasmettono agenti
patogeni agli esseri umani. Molte persone reagiscono però
fortemente alle punture, mentre altri semplicemente si vedono
sottrarre il sonno dai fastidiosi animaletti.
La prevenzione è difficile perché gli insetti non si vedono: sono
attivi di notte e si nascondono nelle fenditure. In genere
l’infestazione si nota solo quando le prime vittime riferiscono di
punture.
Per combattere in modo efficace le cimici un ambiente deve essere
riscaldato ad almeno 50-60 gradi. Cuscini e biancheria da letto
vanno lavati a 60 gradi e con più detersivo del solito, oppure
messi in sacchetti di plastica a meno 12 gradi nel refrigeratore,
cosa però difficile nei rifugi. Il freddo invernale non offre
alcuna garanzia che gli animali muoiano.
Le capanne in montagna non sono peraltro le sole ad essere
interessate dalle cimici: il problema riguarda alloggi in tutto il
mondo, dalle pensioni più economiche agli alberghi più cari.
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