giovedì 15 agosto 2019.
Governo dice "no" a iniziativa riduzione numero granconsiglieri
(ats) L’iniziativa popolare che chiede di ridurre a 90 il numero di
granconsiglieri va respinta perché comprometterebbe la varietà
linguistica e culturale, nonché il rispetto della struttura
regionale dei Grigioni. Lo indica il Governo nel licenziare il
messaggio con il quale chiede al parlamento di bocciare il testo e
di non elaborare alcun controprogetto.
Oltre a chiedere la diminuzione da 120 a 90 del numero di
granconsiglieri, l’iniziativa "Per il ridimensionamento del Gran
Consiglio: 90 bastano", redatta dal Partito socialista (PS) sotto
forma generica, vuole anche ridisegnare i circondari elettorali. Se
approvata, il Gran Consiglio dovrà essere eletto nelle nuove
dimensioni per la prima volta nel 2022, ricorda il Governo in una
nota.
La diminuzione del numero di parlamentari non è un tema nuovo nei
Grigioni: il Gran Consiglio se ne è occupato più volte e ha sempre
detto di "no". Anche i cittadini si erano già espressi una decina
d’anni fa, il 24 febbraio 2008, bocciando di strettissima misura
(50,9% di voti contrari) una iniziativa popolare, anch’essa
lanciata dal PS, che voleva ridurre a 80 il numero di
granconsiglieri.
Secondo il Governo, da quando sono state prese queste decisioni non
sono emersi nuovi elementi che renderebbero opportuno o necessario
un ridimensionamento del Gran Consiglio. Gli argomenti già invocati
più volte rimangono validi: con una riduzione del numero di seggi,
nella composizione del parlamento non sarebbe più possibile tenere
conto della varietà del Cantone e delle sue strutture regionali.
Una riduzione del numero di membri non è neppure necessaria per
motivi di efficienza e funzionalità: "i Grigioni dispongono di un
parlamento di milizia funzionante ed efficiente che è perfettamente
in grado di adempiere i compiti assegnatigli dalla Costituzione e
dalla legislazione, tutto ciò con spese proporzionate", afferma il
Governo.
Per il PS una riduzione dei deputati renderebbe invece il
parlamento più "professionale, efficiente e vicino ai cittadini".
Negli ultimi anni i Grigioni hanno ammodernato le loro istituzioni:
c’è stata una riforma giudiziaria, i distretti, circoli e
corporazioni sono stati sostituiti dalle regioni e il numero di
Comuni è stato notevolmente ridotto; unica "grande eccezione": il
Gran Consiglio.
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