Battesimi di questo mese:
- Alessia Santucci (9 gennaio 2011, ore 10.00, S. Giulio)
Ultimamente sono andati dal Signore (Eterno riposo alle loro anime…):
- Elio Tenchio († 4.12.2010)


La voce del parroco
Che cosa vuol dire essere battezzato/a?
Ogni sacramento che ci decidiamo a prendere, nella maniera particolare proprio il battesimo, lascia un’impronta (un marchio) invisibile dentro di noi sino alla fine della nostra vita. Anche se ci allontanassimo dalla Chiesa per tanti anni, non volendo avere niente in comune con Dio e con il cristianesimo, non cambierebbe il fatto che siamo stati battezzati, cresimati, che abbiamo preso la comunione o che ci siamo confessati almeno una volta nella nostra vita. Questa traccia rimane nel nostro cuore per sempre.
Torniamo comunque al battesimo. I Padri della Chiesa dei primi secoli dicevano che questo sacramento è cosi importante, perché è come la porta della nostra vita spirituale. La porta per la quale accediamo agli altri sacramenti. E infatti senza esser battezzati non potremmo ricevere mai la prima comunione o la cresima. Non potremmo mai sposarci o confessarci... e via dicendo.
Il battesimo è allora come la carta d’identità, è necessario per riconoscere la nostra appartenenza a Cristo! Grazie a questo sacramento possiamo partecipare alla vita del popolo di Dio, nei suoi privilegi, diritti, ma anche nei doveri… Si può dire che già sulla terra riceviamo la cittadinanza celeste che ci osa sperare la pensione felice insieme con il Signore. Questa cittadinanza non è assolutamente il nostro merito. Non siamo noi a fare il favore a Dio quando diventiamo i cristiani, è Lui che ci fa questa cortesia che attraverso il battesimo ci accoglie nel suo popolo. Ce lo ricorda san Paolo nella sua lettera a Tito quando dice: “Egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo”.
Nati e vissuti nella fede della Chiesa, i cristiani hanno bisogno di riscoprire la grandezza e le esigenze della vocazione battesimale. E’ paradossale che il battesimo, il quale fa dell’uomo un membro vivo del Corpo di Cristo, non abbia molto posto nella coscienza esplicita del cristiano e che la maggior parte dei fedeli non sentano l’ingresso nella Chiesa attraverso l’iniziazione battesimale come il momento decisivo della loro vita. Lo sentono invece come un grande peso, la tradizione inutile dei genitori, il rito che si deve fare perché tutti quanti lo fanno…
Basta soltanto vedere come vivono i cristiani per trovare la conferma di queste parole. Alcuni cristiani sono cresciuti, praticamente, come i pagani: nella loro vita c’è la tradizione, un po’ di preghiera, ma ci sono anche tante superstizioni, li manca la fede profonda e spesso qualsiasi rapporto con il Signore... Secondo me della maggioranza dei battezzati purtroppo non dovremmo nemmeno dire che sono cristiani. Il loro modo di vivere semplicemente non corrisponde con questo essere cristiani. Perché il cristianesimo non sono: le preghiere ripetute automaticamente ogni giorno, ne i comandamenti osservati senza cura, ne la Messa soltanto domenicale vissuta senza nessun impegno, ma appunto il modo di vivere!
Vi faccio un semplice esempio. Oggi va di moda di dire: “Sono credente, ma non praticante!” Che assurdo è questo?! Consideratelo bene: uno che dice che crede in Dio, ma non ha voglia di incontrarsi con Lui e come un amante che dice che ama una ragazza, ma non andrebbe mai a casa sua a trovarla, dice che la vuole bene ma non vuole perdere il tempo a stare un pochino con lei... Carissimi, se uno decide di vivere nel peccato mortale (vi ricordo che se uno manca alla Messa domenicale, non osserva il terzo comandamento di Dio), se volontariamente volta le spalle al Signore, come può mai dire che ama Dio e insomma si sente vicino a Lui?!
San Giovanni ci dice: “Figlioli, non amiamo a parole ne con la lingua, ma con i fatti e nella verità!” Ricordiamolo bene: “Dio e più grande del nostro cuore” – continua l’Apostolo –“ il cuore che possiamo ogni tanto ingannare... e conosce ogni cosa”. Noi purtroppo siamo maestri nel parlare, nel chiacchierare... ma mettere in pratica ci sembra spesso troppo…
IL PROGRAMMA DELLA VISITA PASTORALE
NEL MESE DI GENNAIO:
Quest’anno desidero non solo benedire le vostre case e pregare insieme con voi, ma anche creare l’anagrafe parrocchiale. La visita incomincia dalle ore 19.10 e termina verso le 22.00 (ogni giorno tranne sabato: 10.00-11.30, 14.00-18.00).
In questa occasione le Messe feriali vengono celebrate alle ore 18.30. E’ stato scelto proprio questo orario, per dare la possibilità a tutti i nostri parrocchiani che durante la giornata magari lavorano o hanno gli altri impegni. In ogni caso si può accordare con me l’orario più comodo.
Vi chiedo intanto di aiutarmi a fare questo servizio uscendomi incontro nei giorni previsti. Sarebbe bello se ogni via scegliesse una persona che mi accompagnasse nel giorno concreto, indicandomi la strada.
La visita prosegue:
- Sabato (08.01) - S. Antonio (Al Triulzi-Al Giardinett)
- Martedì (11.01) - S. Antonio (S. Antoni – Strada Cantonale)
- Mercoledì (12.0) - S. Antonio (Befen)
- Giovedì (13.01) - S. Antonio (Befen)
- Sabato (15.01) - Strada Cantonale (Tera Bianca-Lemora-Piaza)
- Martedì (18.01) - Campagna (Strada Novo – In Bola)
- Mercoledì (19.01) - Campagna (A la Mogina)
- Giovedì (20.01) - Campagna (Al Sabbion)
- Martedì (25.01) - Campagna (Al Zech)
- Mercoledì (26.01) - Campagna (Caraa di cavai)
- Giovedì (27.01) - Carasole
- Venerdì (28.01) - Carasole
La voce dei parrocchiani… A PROPOSITO DI BATTESIMO
È ormai vicinissima la domenica del Battesimo di Gesù, nelle acque del fiume Giordano. Questo episodio, mi ha riportato alla mente il Battesimo dei miei due figli, celebrato da Don Bruno. Sin dai primi giorni di vita dei miei figli, cominciai a preoccuparmi del loro Battesimo, affinché anche loro, entrassero al più presto, a far parte della grande famiglia, dei Cristiani nel mondo. Avevamo bisogno di due Padrini, pronti ad affiancare noi genitori alla loro educazione cristiana, e della vita quotidiana. Dopo aver meditato la scelta dei Padrini, abbiamo seguito, con loro, in Parrocchia, alcuni incontri di preparazione al Battesimo, e tutti insieme, unitamente al Parroco, siamo arrivati al termine di questo cammino, pronti per la celebrazione dell’atteso evento, il Santo Battesimo. Una Parrocchiana.