Nella Camera dei Cantoni negli ultimi quattro anni sedevano sei
"senatrici" (su 46 deputati, il 13,0%). Solo Brigitte
Häberli-Koller (PPD/TG) si è presentata nuovamente al giudizio
popolare. Visto il vantaggio di cui gli uscenti classicamente
godono nelle elezioni, non sono mancati timori per una tenuta della
deputazione femminile, malgrado l’emozione suscitata dallo sciopero
delle donne di giugno nell’opinione pubblica.
Gli ambienti femminili si sono mostrati assai più ottimisti. La
consigliera nazionale Kathrin Bertschy (Verdi liberali/BE),
copresidente dell’Alleanza delle società femminili svizzere
(alliance f), che si è espressa nei media, ritiene possibile
l’elezione di undici donne alla Camera dei Cantoni.
I risultati definitivi e parziali provenienti da Uri e Neuchâtel la
renderanno certamente contenta. Gli elettori del cantone della
Svizzera centrale hanno inviato a Berna a sostituire Isidor Baumann
(PPD) la collega di partito Heidi Z’graggen, data come ampiamente
favorita alla vigilia del voto. La direttrice del Dipartimento
cantonale della giustizia, nell’esecutivo urano da 15 anni è la
prima donna a rappresentare Uri alla Camera dei Cantoni, ma il
popolo della Valle della Reuss ha già mandato a Berna una deputata,
la consigliera nazionale Gabi Huber (PLR), dal 2003 al 2015. Il
secondo seggio urano continuerà a essere occupato dall’uscente
Josef Dittli (PLR).
Se dal profilo partitico la deputazione neocastellana, eletta
secondo il sistema proporzionale, rimarrà probabilmente immutata,
cambiamenti sono innegabili. Da un lato il seggio del PS, finora
occupato da Didier Berberat, sarà certamente occupato da una donna:
le due candidate socialiste Martine Docourt Ducommun e Silvia
Locatelli si stanno dando battaglia all’ultima scheda, seconda dati
parziali.
La deputazione del piccolo cantone romando cambierà anche dal
profilo politico. Il liberale radicale Raphaël Compte ha un profilo
nettamente marcato a sinistra. I politologi dell’istituto Sotomo di
Zurigo gli attribuiscono una nota di -5,7 su una scala da -10
(estrema sinistra) a +10 (estrema destra). Il suo probabile
successore, l’attuale consigliere nazionale Philippe Bauer, ha
ottenuto un voto di +3,7.
Tutto come prima nei Grigioni
Nell’ultima ora sono pervenuti i risultati definitivi dei Grigioni,
che inviano agli Stati gli uscenti Stefan Engler (PDC, sezione
locale del PPD) e Martin Schmid (PLD, sezione locale del PLR).
Come nel cantone trilingue, nella maggior parte dei cantoni di cui
si dispongono per ora i risultati definitivi, parziali e
proiezioni, si profila lo status quo per quanto concerne i partiti.
Qualche difficoltà, come pronosticato dagli osservatori, si
registra in casa socialista. A Basilea Campagna, nella corsa
all’unica poltrona del cantone, la candidata del PLR Daniela
Schneeberger è davanti alla verde Maya Graf, secondo dati parziali.
Eric Nussbaumer (PS) è per ora al terzo posto.
In Argovia lo spoglio è concluso e vi è ballottaggio generale per
decidere chi sostituirà gli uscenti Pascale Bruderer (PS) e Philipp
Müller (PLR). Ampiamente in testa si è piazzato Thierry Burkart
(PLR), seguito da Hansjörg Knecht (UDC).
Cédric Wermuth - ex presidente di Gioventù socialista noto per la
sua retorica pungente -, distaccato, difficilmente riuscirà a
difendere il seggio lasciato libero da Bruderer. Lontani gli altri
candidati, tra cui l’ecologista Ruth Müri.
La volontà popolare sorride invece alla sinistra nel canton Vaud.
Le due candidate rosso-verdi sono infatti in testa: dopo lo spoglio
del 51% delle schede, le attuali consigliere nazionali Adèle
Thorens (Verdi) e Ada Marra (PS) sono in testa fianco a fianco e
distanziano l’uscente Olivier Français.