giovedì 16 aprile 2020.
Coronavirus - Governo non dà seguito a petizione Moesano
(ats) Il Governo grigionese, pur manifestando la massima
comprensione per la situazione nelle valli italofone, ha deciso di
non dar seguito alla petizione "Sostegno ticinese al Moesano", che
chiedeva l’adozione per Mesolcina e Calanca di misure
anticoronavirus analoghe a quelle attuate in Ticino, più severe di
quelle ordinate dal Consiglio federale.
La petizione, promossa da Michela Ahmed Ranzi, un’infermiera
residente nel Moesano, appartenente a un gruppo a rischio per la
malattia Covid-19, fino a ieri aveva raccolto 4450 firme in tutta
la Svizzera, di cui 1950 di moesani e ticinesi, ha scritto ieri la
stessa petizionaria su ilmoesano.ch, sito di informazione
grigionitaliano.
Ranzi aveva lanciato la petizione il 27 marzo, giorno in cui il
Consiglio federale aveva deciso che i Cantoni sono abilitati, in
casi eccezionali, ad adottare provvedimenti che vanno oltre quanto
previsto dall’ordinanza del governo sul coronavirus. La decisione
aveva fatto seguito alla chiusura di imprese e cantieri decisa da
Bellinzona e, in un primo tempo, giudicata da Berna non conforme al
diritto federale. L’infermiera chiedeva che il Governo retico
ammettesse questa prassi restrittiva anche per il Moesano.
Non dando seguito alla richiesta dei firmatari, l’esecutivo retico
ricorda prima di tutto che lo Stato maggiore di condotta della
Regione Moesa ha deciso di non avvalersi della possibilità
eccezionale offerta dal Consiglio federale, si legge in un
comunicato odierno della Cancelleria dello Stato.
Il Governo, afferma la nota, ha la massima comprensione per la
situazione nelle valli meridionali e in particolare nella Regione
Moesa. Per via della prossimità al Ticino e all’Italia, le valli
del Grigioni italiano si trovano ad affrontare sfide particolari
dovute al coronavirus. L’esecutivo ne ha piena consapevolezza anche
grazie alle due visite di una sua delegazione in loco, che hanno
permesso di evidenziare la buona collaborazione tra Coira e la
regione nonché l’attuazione delle misure volte a limitare la
diffusione del virus.
Il Governo ribadisce che all’occorrenza l’assistenza ospedaliera
per la Regione Moesa sarebbe garantita anche dall’ospedale di
Thusis e dall’ospedale cantonale di Coira, qualora le capacità del
Cantone Ticino non dovessero più essere sufficienti.
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