giovedì 18 giugno 2020.
Stambecco: cento anni fa il ritorno del re delle Alpi
(ats) L’orgoglioso animale in bella mostra sullo stemma dei
Grigioni era quasi estinto. Poi dei bracconieri contrabbandarono lo
stambecco dall’Italia alla Svizzera. Sabato ricorrerà il centenario
del reinsediamento del re delle Alpi.
Oggi nel Parco nazionale svizzero di Zernez (GR) vivono circa 300
esemplari, mentre nell’intero arco alpino si stimano circa 40’000
capi. La totalità di questi animali selvatici discende dalla
popolazione residua che dimorava nella riserva di caccia reale del
Gran Paradiso (Val d’Aosta), ricorda il Parco nazionale in un
comunicato. Ciò significa che la variabilità genetica degli
stambecchi di oggi è relativamente bassa. Come questo fatto
influenzerà la popolazione in futuro non è dato sapere.
Sono diverse le ragioni che avevano portato alla quasi completa
estinzione dello stambecco. L’avvento delle armi da fuoco nel XVI
secolo portò a una caccia intensiva e le foreste dovettero cedere
il passo ai pascoli. Anche la superstizione ebbe un ruolo
importante. A quasi ogni parte del corpo dello stambecco era stato
attribuito un effetto curativo. Furono utilizzati sangue, midollo
osseo, milza e corna.
Lo stambecco scomparve nei Grigioni intorno al 1640, anche se in
precedenza era stato emanato un divieto di caccia. Nel 1809 fu
abbattuto l’ultimo stambecco nel Vallese.
Musica bandistica per il ricevimento
Alcuni stambecchi erano sopravvissuti nella zona del Gran Paradiso
nell’Italia del nord. Fu il sovrano italiano Emanuele II ad
occuparsi personalmente della loro protezione. Tuttavia, nella fase
di reintroduzione in Svizzera non dimostrò alcuna volontà di
mettere a disposizione degli esemplari per l’allevamento.
Allora furono assunti dei bracconieri, scrive il Parco nazionale.
Dal 1906 in poi questi, rischiando la propria vita, fecero entrare
furtivamente in Svizzera dei piccoli di stambecco dal Gran
Paradiso. Gli animali furono dapprima allevati nel parco faunistico
Peter und Paul di San Gallo, ma i primi rilasci in libertà nella
Weisstannental sangallese e sul Piz Ela nel Grigioni centrale non
ebbero successo.
Il 19 giugno 1920, sette casse di stambecchi arrivarono a Zernez in
Engadina e il ricevimento alla stazione fu accompagnato da musica
bandistica e da una grande folla. Durante il rilascio alcuni maschi
si allontanarono per affrontare la vita selvatica, mentre alcune
femmine si insediarono nei pressi del Piz Albris poco distante da
Pontresina. Secondo il Parco nazionale fu l’impulso determinante
per la fondazione dell’omonima colonia.
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