L’articolo apparso ad inizio settimana spiegava che in Mesolcina i
criminali utilizzano le molte società bucalettere - spuntate come
funghi: solo nella valle grigionese di 8300 abitanti sono
registrate circa 2000 società di questo tipo - per lavare il denaro
frutto di attività criminali. La sindaca di San Vittore Nicoletta
Noi Togni affermava di essere consapevole del problema, ma di avere
le mani legate nei confronti di questo modus operandi, il quale
contempla, oltre alla fondazione di società fittizie, anche
l’acquisto di terreni.
Manca la base legale
Nicoletta Noi Togni, sindaca di San Vittore (GR) e granconsigliera
retica, ha ora precisato a Keystone-ATS il suo punto di vista: fino
a quando il Cantone dei Grigioni non si doterà di una legge sulle
fiduciarie sarà difficile contrastare in modo efficace il fenomeno
delle società bucalettere, ha spiegato. I comuni possono perlomeno
appurare se esiste una parvenza di ufficio al recapito indicato da
chi vuole istituire una ditta. Manca però la base legale per
interrompere quella spirale che permette di fondare oggi una ditta,
di liquidarla domani ed al contempo di fondarne subito un’altra. Un
gioco che crea anche inutili spese per gli enti pubblici preposti,
ha affermato.
Riguardo alle azioni già intraprese a livello politico, la sindaca
e granconsigliera ha sottolineato di aver portato più volte in Gran
Consiglio questa problematica, confortata da dati e richieste della
cittadinanza. La reazione di Coira è sempre stata tiepida. A suo
dire probabilmente perché il resto dei Grigioni non è confrontato
con questa realtà.
Vista l’intenzione della Confederazione di coinvolgere il Ticino in
modo importante nella strategia 2020-2023 contro la mafia, si è
attivata per coinvolgere anche il Moesano. "Credo che qualcosa si
sia mosso", ha evidenziato. Se Coira resta sempre alquanto
latitante, la Polizia cantonale della Regione Moesa invece si
attiva parecchio. A livello comunale sono state molte le società
cancellate già a partire dal 2017.
Riguardo alla frase "Gli abitanti sono contenti quando ciò accade,
perché almeno c’è qualcuno che vuole costruire", presente
nell’articolo di domenica, Nicoletta Noi Togni specifica: "Non ho
mai né detto, né scritto questa frase".
La frase originale rilasciata alla NZZ, e ripresa poi erroneamente,
è stata: "C’è anche gente che è contenta se si costruisce molto".
Un riferimento a coloro che traggono vantaggio da tutto ciò: cosa
che può essere legittima se i capitali impiegati non provengono dal
crimine organizzato, ha precisato.
Alla domanda della NZZ am Sonntag sulla mafia (dopo gli ultimi
avvenimenti tra Italia e Ticino) ha risposto di essere sempre
ancora preoccupata sui possibili risvolti mafiosi nella regione.
Sia per quanto riguarda le Società bucalettere (ideali per lavare
soldi sporchi) che per quanto riguarda altri commerci.
La sindaca ha affermato che sta osservando con occhio critico il
fervore edilizio attuale e di non capire come si possa costruire e
costruire. Sempre più stranieri (ma non solo) acquistano terreni o
case vecchie per costruire palazzine di cattivo gusto. E con quali
capitali? "Come autorità comunali non possiamo impedire queste
costruzioni per mancanza di base legale. Rischiano oltretutto di
cambiare la fisionomia dei nostri paesi", ha detto, aggiungendo che
"se fossero legati alla criminalità non possiamo andarne certo
orgogliosi. Cosa che sono sicura pensi anche la maggioranza della
nostra popolazione".
Una proposta
Nicoletta Noi Togni ha poi concluso augurandosi che il Cantone dei
Grigioni dia seguito a quei provvedimenti che ci possono aiutare a
controllare i fenomeni mafiosi nella regione. "So che la Polizia
cantonale si occupa di questo fenomeno e che collabora con il
Ticino e con l’Italia" ha detto, proponendo una vera e propria
"task force" che consideri tutti gli enti coinvolti.