Lo indica oggi il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità in
una nota, aggiungendo che il sistema di tracciamento dei contatti e
l’inasprimento dei controlli da parte dei Comuni si stanno
dimostrando efficaci.
La decisione si basa su una valutazione attuale, precisano le
autorità. Tuttavia, se la situazione epidemiologica lo richiedesse
o se non fosse possibile rispettare la distanza minima, gli
istituti di formazione potranno stabilire provvedimenti che vanno
oltre, come ad esempio l’obbligo di indossare una mascherina
durante le lezioni.
In generale vale quanto segue: allievi, insegnanti e altri
collaboratori della scuola che hanno tosse, mal di gola, difficoltà
respiratorie con o senza febbre, sensazione di febbre o dolori
muscolari e/o assenza dell’olfatto e/o del gusto devono rimanere a
casa. Sono invitati a prendere contatto con il medico di famiglia o
con l’ospedale regionale competente.
Locali pubblici, ok misure
Gestori di strutture accessibili al pubblico e organizzatori di
manifestazioni devono dal canto loro continuare a mettere in atto
piani di protezione adeguati, verificando la correttezza dei dati
di contatto prima di far entrare le persone e conservandoli in un
elenco elettronico, ricordano le autorità, precisando che i
controlli restano di competenza comunale.
Il monitoraggio delle ultime due settimane mostra sostanzialmente
una buona attuazione da parte dei gestori di locali pubblici. In
questo lasso di tempo l’Ufficio dell’igiene pubblica ha effettuato
circa 900 verifiche. Le lacune riguardavano principalmente le
regole di distanziamento.
Bene il contact tracing
Nella sua nota, il Dipartimento sottolinea pure l’efficacia del
sistema di tracciamento dei contatti nel controllo e contenimento
dei contagi. Finché questo sistema funzionerà, si rinuncerà ad
adottare provvedimenti supplementari, aggiunge.
Le esperienze fatte in relazione al rispetto dell’obbligo di
notifica e di quarantena da parte di persone che rientrano da Paesi
a rischio sono positive. Finora si sono annunciate oltre 700
persone, provenienti in prevalenza dalla Bosnia Erzegovina, dal
Kosovo, dalla Serbia, dagli Stati Uniti e dalla Svezia.
Al momento nel cantone si trovano 19 persone in isolamento e 49 in
quarantena. Nessun malato è ricoverato in ospedale. La situazione
può essere definita stabile, conclude la nota.