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Comunicati
mercoledì 19 gennaio 2011.
Il Consiglio federale fa bloccare eventuali averi dell’ex presidente tunisino Ben Ali depositati in Svizzera

In occasione della sua seduta odierna il Consiglio federale ha deciso di bloccare con effetto immediato eventuali averi dell’ex presidente tunisino e del suo entourage depositati in Svizzera. Così facendo il Consiglio federale intende evitare qualsiasi rischio di appropriazione indebita di beni di proprietà dello stato tunisino. Le autorità tunisine hanno ora la possibilità di presentare alla Svizzera una domanda di assistenza giudiziaria in materia penale.

Atti di violenza e manifestazioni di massa hanno causato numerosi morti in Tunisia e fatto cadere il governo. L’ex presidente Ben Ali è fuggito dal Paese. Il presidente del Parlamento ha assunto ad interim i poteri.

Alla luce di questi ultimi sviluppi, il Consiglio federale intende adottare tutte le misure necessarie per evitare qualsiasi rischio di appropriazione indebita di averi statali. Le autorità tunisine avranno quindi la possibilità di presentare alla Svizzera una domanda di assistenza giudiziaria in materia penale. Con l’ordinanza adottata in data odierna il Consiglio federale ha deciso di bloccare con effetto immediato eventuali averi dell’ex presidente tunisino e del suo entourage depositati in Svizzera. Il Consiglio federale ha inoltre vietato la vendita e ogni alienazione di immobili delle persone menzionate.

L’ordinanza in questione entra in vigore già oggi. Agendo in questo modo il Consiglio federale vuole evitare che eventuali averi siano trasferiti dalla Svizzera all’estero e, di conseguenza, sottratti all’applicazione delle misure adottate. L’ordinanza ha una validità di tre anni.

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“L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.”

Mahatma Gandhi

 
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