martedì 25 agosto 2020.
Governo per nuova legge caccia, ma sarà necessario andare oltre
(ats) Il Governo grigionese raccomanda di accogliere la modifica
della Legge sulla caccia (LCP), su cui il popolo svizzero è
chiamato a esprimersi il prossimo 27 settembre. Ma la nuova LCP non
basterà per mitigare i danni causati dal lupo all’allevamento e al
turismo: l’esecutivo retico invita dunque sin d’ora la
Confederazione a lanciare un cantiere legislativo per limitare
ulteriormente la presenza del canide nelle Alpi svizzere.
In un lungo comunicato diramato stamani dalla Cancelleria dello
Stato, l’esecutivo rileva i "gravi problemi per l’agricoltura" e i
"sempre maggiori problemi per il turismo" causati dalla crescita
della popolazione del lupo.
La nota fa riferimento ad attacchi non solo al bestiame minuto ma
anche a mandrie di vacche nutrici. Il governo si fa portavoce delle
crescenti segnalazioni di "comportamenti di difesa aggressivi" dei
bovini, che spaventati dal canide, mettono a repentaglio la
sicurezza di passanti, escursionisti e appassionati di rampichino,
senza contare i pericoli corsi dagli stessi detentori degli animali
e dal loro personale.
Nuova LCP per turismo e agricoltura
La nuova LCP, che permette, tra l’altro, abbattimenti mirati del
lupo, offre una "soluzione pragmatica" per gestire i conflitti
crescenti tra lupo ed economia, afferma il Governo, precisando che,
in base alle esperienze fatte dall’Ufficio cantonale per la caccia
e la pesca (UCP), l’uccisione di cuccioli di un branco al fine di
regolarne gli effettivi rimane l’unico provvedimento efficace per
contrastare il numero di lupi e di branchi. "Solo così una
coesistenza nel nostro paesaggio culturale ampiamente sfruttato è
pensabile. E solo così sarà possibile ad esempio continuare a
mantenere l’agricoltura di montagna", si legge nel comunicato.
Raccomandando l’approvazione della revisione di legge, il Governo
esprime un auspicio per l’immediato futuro: che le ordinanze di
applicazione della nuova LCP non limitino il margine di
interpretazione lasciato ai Cantoni.
Governo: in futuro territori senza lupi
Ma il Governo di Coira pensa anche a un futuro un po’ più lontano.
Tenuto conto dei tempi legislativi - per la modifica della LCP in
votazione ci sono voluti sette anni, sottolinea l’esecutivo -
occorre che la Confederazione si metta subito al lavoro per una
nuova revisione. "A medio e lungo termine saranno inevitabili
ulteriori passi per una convivenza veramente duratura tra uomo e
lupo", si legge.
Per l’esecutivo retico la futura LCP dovrà prevedere "la
possibilità di limitare la popolazione di lupi a un numero definito
di singoli capi per territorio", ma anche prevedere "un numero
massimo di branchi per l’arco alpino svizzero e i suoi Cantoni".
Sulla base di una ponderazione degli interessi, va inoltre presa
"in esame la possibilità di creare territori o zone senza lupi".
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