domenica 30 agosto 2020.
Antiche mappe e carte geografiche in mostra al Museo Moesano
di Lino Succetti

Fondazione Giudicetti Cama: carta politica del Libero Stato delle Tre Leghe (poi Cantone dei Grigioni dal 1803) con Valtellina, Chiavenna e Bormio che appartennero alle Tre Leghe come Paesi soggetti dal 1512 al 1797. Carta di Gabriel Walser, la prima edizione risale al 1740, contenuta nell’Atlante Elvetico realizzato dalla casa editrice Homann di Norimberga del 1769.(Da notare che la carta indica un lago in Val Calanca, tra Cauco e Santa Domenica; lago che secondo la tradizione, non comprovata da documenti, si sarebbe formato in seguito a uno scoscendimento del 1513)
È stata inaugurata domenica 30 agosto al pian terreno e nel secondo piano del Museo Moesano di San Vittore un’interessante mostra intitolata “Il Paese sulla carta”, riguardante storiche mappe e carte geografiche della Svizzera, del Cantone dei Grigioni e del Moesano, tutte provenienti dall’importante collezione cartografica della Fondazione F., M. e G. P. Giudicetti di Cama.
In esposizione, fino al 25 ottobre durante gli orari d’apertura del Museo (mer, ven, dom, dalle ore 14 alle 17), un’accurata selezione composta da una cinquantina di mappe e carte geografiche, alcune di particolare rarità. Si tratta di un’esposizione accurata che per l’occasione riunisce opere di vari periodi storici. “La scelta delle carte esposte - come si può leggere nella presentazione degli organizzatori - riflette le principali tappe che hanno caratterizzato la cartografia, dai pionieri del Rinascimento agli studiosi del XVIII secolo per poi passare alle carte topografiche ufficiali pubblicate nel XIX e XX secolo. Non mancano nemmeno le carte curiose o insolite in forma di giochi, puzzle, cartoline, francobolli e persino … apribottiglie! Una mostra che intende appagare l’appassionato di cartografia storica ma che vuol pure stimolare e divertire un pubblico curioso di scoprire i più svariati modi di rappresentare montagne, località, corsi d’acqua, confini, vie di comunicazione, ecc. del nostro Paese”.

L’impiego dell’aerofotogrammetria, dei satelliti orbitali, dei droni e dei sistemi informatici per il rilevamento della superficie terrestre e per le restituzioni cartografiche, hanno portato a rappresentazioni del territorio sempre più precise e puntuali. La cartografia storica passata sotto i torchi delle vecchie stamperie resta però un prezioso e valido strumento complementare di ricerca e ci invita ad una interessante e particolare lettura per conoscere una pluralità di aspetti di una realtà del territorio profondamente mutata rispetto all’attuale. È infatti da secoli che gli uomini, spinti dal bisogno di comunicare, hanno cominciato a produrre rappresentazioni dello spazio reale con modalità diverse e sempre più dettagliate e precise, funzionali alle necessità di mantenere a memoria le informazioni legate alle necessità di tracciare mappe dei vari territori e riguardanti i confini storici, la geomorfologia, l’idrografia, le vie di comunicazione, il commercio, il militare, le conquiste, le scoperte, ecc., fino alle indicazioni di itinerari turistici estendendone sempre più l’uso anche al grande pubblico. Carte come quelle esposte al Museo Moesano dalla Fondazione Giudicetti mantengono comunque il loro fascino anche se ora i tempi sono cambiati con le odierne carte geografiche virtuali e i navigatori satellitari dalle incredibili prestazioni, capaci di darci il riferimento geografico passo dopo passo ovunque ci spostiamo.

Marco Marcacci e Gian Paolo Giudicetti presentano la mostra “Il Paese sulla carta”
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