giovedì 22 ottobre 2020.
TITOLI THRILLER
di Patricia Schera
Pubblichiamo la lettera della nostra lettrice che non è convinta della bontà delle statistiche così come riportate sui giornali.
«L’evoluzione globale dell’emergenza coronavirus: oltre 20 milioni di casi,
736 mila i morti, mentre i guariti superano i 12,3 milioni».
A quale scopo certi titoli?
A furia di informazioni non contestualizzate e fuorvianti le persone più
sensibili e meno informate soffrono di ansia, insonnia, paura e panico. Il
consumo di ansiolitici è aumentato: chi ne porta la responsabilità
oggettiva e morale?
I DATI TRASPARENTI SONO IMPORTANTI:
L’esame statistico della situazione virale dovrebbe incentrarsi
quotidianamente sul gruppo di esami eseguiti, includendo i seguenti dati:
- numero dei tamponi eseguiti quel giorno; quanti ad un secondo esame
(tampone o pick sierologico (più attendibile?) sono risultati falsi positivi;
- quanti “contagiati” (secondo il tampone) sono asintomatici
- quanti asintomatici hanno sviluppato la malattia
- quanti “casi” (asintomatici e non) hanno dovuto essere ricoverati per
sviluppo della malattia
- quanti casi sono in terapia intensiva
- dati personali dei pazienti ricoverati (età, malattie pregresse, fumatore, in
sovrappeso, [vaccinato con antinfluenzale])
- quanti ricoverati sono stati dimessi entro i 14 giorni
VERRANNO PUBBLICATI QUESTI DATI?
Evitiamo dunque parole che incutono terrore. Ai giornali si chiede
cortesemente che vengano fornite informazioni riconducibili alla reale
situazione.
Da ultimo ma non meno importante: le statistiche ufficiali pubblicate sul sito
della confederazione qualcuno le guarda?
Per questa emergenza Coronavirus, considerate le percentuali irrisorie di
mortalità in Svizzera, l’uso di vocaboli allarmistici andrebbe evitato perché
inappropriato.
Un’ emergenza psicologica, economica, ebbene si, c’è stata.
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