martedì 5 gennaio 2021.
Nuova azione per il Clima!
Lunedì 4 gennaio, tre impavidi attivisti hanno percorso la Svizzera in lungo e in largo, da Lugano a Berna, fermandosi scrupolosamente presso numerose stazioni di rifornimento di benzina sulla via, per performare ad ogni stop una breve ma significativa azione: hanno steso davanti ai vari benzinai (Shell, BP, Avia, Eni, Socar,… ) uno striscione che portava, a lettere cubitali, l’emblematica domanda “È questa la nostra condanna?”.
Si tratta chiaramente di tre attivisti del movimento Sciopero per il Clima che, come molti giovani negli ultimi due anni, hanno deciso che fosse ora di fare di più per stimolare una conversione ecologica del sistema per il bene del pianeta.
La condanna a cui si riferiscono è invece quella della catastrofe climatica, inevitabile a meno che avvenga un radicale abbandono dei combustibili fossili da parte del sistema politico-economico mondiale.
"È ora di mettere in chiaro quali sono i pezzi grossi a cui bisogna davvero dare la colpa per quello che sta succedendo e succederà al pianeta" affermano. Prese di mira sono infatti le società petrolifere come Shell e BP che fanno parte, come conferma un rinomato studio del Guardian, dei 20 colossi multinazionali più inquinanti del mondo. Questi ultimi sono responsabili di più di ben 35% delle emissioni totali mondiali di CO2 e metano (importanti gas serra) legate alla produzione di energia. Dal 1965 ad oggi hanno causato 480 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 equivalenti.
"I piccoli gesti nella nostra quotidianità sono importanti" aggiungono gli attivisti "ma perdono il loro senso se vengono vanificati dall’inaccettabile quantità di inquinamento atmosferico causato da tali multinazionali. È necessario quindi protestare contro l’egemonia di tali mercati e convincere la gente a scegliere vie alternative. Spesso però, chi davvero ha in mano il potere e la possibilità di dare una svolta alla situazione attuale, non vede (o meglio non vuole vedere) il problema, come se avesse gli occhi bendati, proprio come gli attivisti dell’azione che volevano rappresentare simbolicamente tale indifferenza."
L’obiettivo del movimento per i prossimi anni è proprio quello di “togliere più bende possibili” in modo che la crisi climatica prevista dalla scienza venga prevenuta e mitigata.
I tre giovani, che dovevano fare un viaggio di servizio per il movimento, hanno così approfittato dell’occasione per far sentire la propria voce e lanciare il loro messaggio.
Troviamo che la mediatizzazione di tali piccoli gesti sia importante, per favorire la diffusione di una sana consapevolezza tra la gente e di uno stimolo ad agire per il bene del pianeta e le generazioni future.
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