Coronavirus: il Consiglio federale prevede prime riaperture prudenti dal 1° marzo
Nelle ultime settimane il numero delle nuove infezioni, dei ricoveri in ospedale e dei decessi è ulteriormente calato. Grazie a questa evoluzione si è allentata anche la pressione sul sistema sanitario. La situazione epidemiologica rimane tuttavia incerta perché continuano a diffondersi le nuove varianti del virus: secondo la Swiss National COVID-19 Science Task Force la loro percentuale sull’insieme delle nuove infezioni raddoppia al momento ogni 10-14 giorni. In base alle sue stime, nelle prossime settimane il calo del numero di casi dovrebbe rallentare. Non è neppure escluso un nuovo aumento dei contagi. Il numero delle persone vaccinate in Svizzera è ancora troppo esiguo per incidere positivamente sull’evoluzione della situazione epidemiologica.
Strategia di riapertura graduale e basata sui rischi
Il Consiglio federale propone una ripresa graduale e prudente dal 1° marzo. Inizialmente potranno riprendere le attività con un basso rischio di contagio. In caso di evoluzione favorevole e di un tasso di copertura vaccinale più elevato, potranno successivamente essere consentite altre attività. Le prossime fasi di riapertura seguiranno a intervalli di un mese, a condizione che la situazione epidemiologica lo consenta. In questo modo è garantito sufficiente tempo tra una fase e l’altra per monitorare l’evoluzione. Con la sua strategia di prudente riapertura, il Consiglio federale intende favorire una graduale normalizzazione della vita sociale ed economica e prevenire allo stesso tempo una terza ondata.
Valutazione dei rischi
Le fasi di riapertura dovranno essere decise in modo uniforme a livello nazionale sulla base di principi semplici. Fattori determinanti sono, da un lato, la possibilità di indossare la mascherina e mantenere la distanza durante una determinata attività, dall’altro, il numero di persone presenti, il luogo dove l’attività è svolta (al chiuso o all’aperto) e l’intensità dei movimenti di chi la svolge. Il Consiglio federale tiene conto anche dell’impatto sociale ed economico dei provvedimenti, per esempio sui giovani.
Prima fase: riapertura di negozi, musei e giardini zoologici
In una prima fase, il 1° marzo potranno riaprire tutti i negozi, ma il numero di clienti presenti contemporaneamente al loro interno dovrà essere limitato. Le limitazioni della capienza si applicheranno anche ai centri commerciali considerati nel loro insieme.
Potranno inoltre riaprire i musei e le sale di lettura di archivi e biblioteche. Le aree esterne di strutture ricreative e per il tempo libero, come giardini zoologici e botanici e parchi divertimento, saranno nuovamente accessibili al pubblico, ma ovunque sarà obbligatorio portare la mascherina e rispettare le regole di distanziamento e saranno applicate limitazioni della capienza. Anche gli impianti sportivi quali le piste di pattinaggio, i campi da tennis e da calcio o gli stadi di atletica leggera potranno riaprire i battenti. In queste strutture, oltre a limitazioni della capienza, si applicherà l’obbligo della mascherina o del distanziamento e la pratica dello sport sarà consentita soltanto in gruppi di non oltre cinque persone. Competizioni e manifestazioni sportive popolari per adulti restano vietate.
Saranno di nuovo consentite anche le manifestazioni private all’aria aperta con fino a 15 persone.
Meno restrizioni per i giovani
Per i bambini e i giovani, le restrizioni imposte dall’epidemia sono particolarmente pesanti: in questa fascia di età, il disagio psicologico è cresciuto in misura rilevante. Per i ragazzi fino a 16 anni, le regole vigenti prevedono già determinati allentamenti nel settore sportivo e culturale. Ciò nonostante, il Consiglio federale intende innalzare a 18 anni questo limite di età ed estendere il novero delle offerte sportive e culturali ammesse, consentendo anche la ripresa delle attività di animazione socioculturale giovanile.
Seconda fase di riapertura prima di Pasqua
Il 1° aprile è prevista una seconda fase di riapertura: è ipotizzabile, ad esempio, la ripresa di manifestazioni culturali e sportive in presenza di pubblico in spazi fortemente circoscritti o della pratica sportiva in locali al chiuso, oppure ancora la riapertura delle terrazze dei ristoranti - a condizione, tuttavia, che la situazione epidemiologica lo consenta. Per le sue decisioni, il Consiglio federale si baserà su una serie di indicatori: il tasso di positività, che deve restare al di sotto del 5 per cento; il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva con pazienti COVID-19, che non deve superare il 25 per cento; il numero di riproduzione medio negli ultimi sette giorni, che deve restare inferiore a 1; l’incidenza della malattia calcolata su 14 giorni, che il 24 marzo non dovrà superare quella del 1° marzo, giorno delle prime riaperture. Questi indicatori non danno luogo a un automatismo, in quanto prima di prendere una decisione il Consiglio federale esaminerà in che modo si combinano fra loro.
Consultazione dei Cantoni
Il Consiglio federale prenderà una decisione sulle prime riaperture e sulle prossime fasi nella sua seduta del 24 febbraio, dopo avere consultato i Cantoni. Tutti gli altri provvedimenti decisi il 18 dicembre 2020 e il 13 gennaio 2021 saranno prolungati di un mese, vale a dire sino alla fine di marzo.
Precisate le regole di entrata in Svizzera per i bambini
Il Consiglio federale ha inoltre precisato le disposizioni sull’entrata in Svizzera vigenti dall’8 febbraio 2021 adeguando la pertinente ordinanza. I bambini di età inferiore a 12 anni saranno esonerati dall’obbligo di sottoporsi al test. Le persone che, come i camionisti, entrano in Svizzera per motivi di lavoro e vi si trattengono soltanto per un breve periodo di tempo non sono inoltre tenute a compilare il modulo di entrata. Infine, per adempiere all’obbligo di presentare un risultato negativo del test per il SARS-CoV-2, oltre ai test PCR sono ora ammessi anche i test antigenici rapidi.