martedì 6 aprile 2021.
Funivie svizzere: perdite del 30%
(ats) Come prevedibile, il Covid ha lasciato il segno sui
comprensori sciistici elvetici: Funivie svizzere calcola fino alla
fine della stagione una perdita del fatturato di oltre il 30% su
base annua. Pesano il calo degli sciatori e la chiusura dei
ristoranti sulle piste.
A fine febbraio i visitatori erano scesi del 21% e il giro d’affari
del 25%, ha detto all’agenzia Keystone-ATS Berno Stoffel, direttore
di Funivie svizzere. La tendenza risulterà accentuata quando si
calcoleranno le ultime settimane utili.
I comprensori hanno fatto grandi sforzi per garantire la più grande
normalità possibile in una situazione pandemica, un impegno accolto
"con grande comprensione e soddisfazione" da parte degli ospiti
arrivati in montagna, ha sottolineato Stoffel. Ora Cantoni e
Confederazione dovranno trovare il modo di sostenere questo settore
di rilevanza sistemica, ha aggiunto.
In generale l’assenza della gastronomia ha spinto meno gente a
muoversi, è ad esempio il caso di coloro che amano slittare o fare
escursioni sulla neve, ha spiegato Kathrin Naegeli, portavoce della
Ferrovia della Jungfrau. Altre località, come il comprensorio
grigionese di Arosa-Lenzerheide (GR), se la sono cavate con un
occhio nero, riuscendo a mantenere i costi sotto controllo, ha
detto Stefan Reichmuth, membro della direzione degli impianti di
risalita locali.
Ad Andermatt-Sedrun (UR/GR) si conferma un calo di circa il 20%
delle entrate rispetto all’anno scorso, ha detto il portavoce
Stefan Kern. Stesso discorso per il fatturato. L’applicazione delle
misure di protezione contro il coronavirus è avvenuta senza
problemi, ma molti ospiti sono ormai visibilmente stanchi della
situazione, ha sottolineato.
In Vallese i cali si aggirano attorno a un quarto su base annua, ha
reso noto Damian Constantin, direttore di Valais-Wallis Promotion.
La quota del turismo interno è tuttavia cresciuta dal 52% al 70%,
un’affluenza indigena che ha in parte compensato l’assenza di
clienti stranieri.
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