Secondo la CPI, i funzionari cantonali e i membri del governo
sospettavano fin dall’inizio l’esistenza di accordi sui prezzi nel
settore della costruzione di strade su tutto il territorio
cantonale. Ne erano a conoscenza addirittura fin dall’inizio del
2000.
Questa è la conclusione della commissione d’inchiesta nel suo
secondo rapporto, presentato ai media a Coira. All’interno del
documento, la CPI indaga sul ruolo del governo, dei dipartimenti e
dei servizi in relazione ai presunti accordi di cartello.
I sospetti sul cartello edilizio della Engadina Bassa, divenuti
noti ai media, non erano stati giudicati di grandi entità. Solo gli
impiegati dell’Ufficio tecnico cantonale avevano nutrito dei
sospetti prima, e ne sono venuti a conoscenza in seguito.
"Nonostante i sospetti e le conoscenze esistenti, il cantone è
intervenuto solo in modo molto esitante. Inizialmente non ha preso
nessun tipo di misura oppure in modo insufficiente", scrive la CPI
nel suo rapporto parziale di quasi 500 pagine. Le omissioni del
personale dell’Ufficio tecnico cantonale sono giudicate alla
stregua di violazioni dei doveri d’ufficio. Nella conferenza stampa, la CPI ha evidenziato una triplice responsabilità. Sono
l’ex e l’attuale capo dell’Ufficio tecnico cantonale dei Grigioni e
il responsabile del Circondario 4 Scuol del medesimo ufficio.
La CPI assegna invece buoni voti al Cantone dei Grigioni per il
periodo successivo all’inchiesta della Commissione federale della
concorrenza (Comco), iniziata nel 2012. Secondo la Comco, il
cantone ha reagito in modo rapido e ha subito introdotto nuove
misure e strumenti efficaci.
È inoltre cessato l’allarme anche per quanto riguarda un eventuale
ruolo attivo all’interno dell’amministrazione e del governo. La CPI
non ha trovato indicazione alcuna in questo senso, nemmeno di
un’eventuale corruzione.
Nel rapporto si rileva che nel 2018 la Commissione della
concorrenza (Comco) aveva reso pubblico il più grande caso di
accordo sui prezzi nel settore dell’edilizia mai rinvenuto in
Svizzera. Per anni, le imprese di costruzione dell’Engadina Bassa
hanno manipolato gli appalti nel settore edile e in quello del
genio civile.
Parallelamente, e su quasi tutto il territorio cantonale, un altro
cartello manipolava gli appalti nel settore della costruzione di
strade. I cartelli concordavano i prezzi e determinavano chi
riceveva il contratto.
Nel suo primo rapporto, pubblicato alla fine del 2019, la CPI aveva
indagato - e criticato - le azioni della polizia contro
l’informatore ("whistleblower") Adam Quadroni, il quale aveva reso
pubblico ciò che faceva il cartello edile dell’Engadina Bassa, a
cui egli stesso apparteneva in precedenza. Nel secondo e conclusivo
rapporto presentato oggi, si legge che la CPI non è però stata in
grado di stabilire se la polizia fosse stata strumentalizzata da
persone che facevano parte del cartello stesso.
Dal punto di vista odierno, il comportamento di Jon Domenic
Parolini, allora sindaco di Scuol, il comune più grande
dell’Engadina Bassa, fu "da ingenuo", ha risposto il membro della
commissione Thomas Gort alla domanda dei media. Infatti nel 2009
anche l’attuale Consigliere di Stato era stato contattato da
Quadroni. Tuttavia, sulla base di informazioni provenienti dal
settore edile, egli era convinto che il cartello non esistesse più.
11 raccomandazioni della commissione
Al termine dell’incontro con i media, il presidente della CPI
Michael Pfäffli ha presentato 11 raccomandazioni all’indirizzo
dell’amministrazione e dell’esecutivo retici. Per citarne alcune,
la commissione consiglia il miglioramento dell’informazione e della
documentazione interna ed esterna, la creazione di un antenna a
favore degli informatori ("whistleblower"), una maggior attenzione
ai casi sospetti, di investire nella prevenzione e nella
formazione, di rivedere i criteri di assegnazione che non siano
orientati solamente sul minor costo.
Pfäffli auspica infine che l’intenso e impegnativo lavoro della CPI
possa contribuire a far progredire proficuamente il cantone e a
poter riconquistare la fiducia della popolazione.
Il Governo retico intende prendere posizione sul rapporto durante
la sessione del Gran Consiglio in programma la settimana prossima a
Davos.