Il piano è stato elaborato in risposta a un mandato del Gran
Consiglio. Nel documento, l’esecutivo retico mostra come il Cantone
potrebbe raggiungere l’obiettivo di un saldo netto delle emissioni
pari a zero e stima quanto bisognerebbe spendere.
Molte misure sono già note e comprovate, ha spiegato il
responsabile del Dipartimento della protezione dell’ambiente Jon
Domenic Parolini: "Ora ne conosciamo i costi". L’accento è posto
sulla sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili e
sul miglioramento dell’efficienza energetica. Ciò deve essere fatto
"in tutti i settori": industria, turismo, agricoltura, trasporti ed
edifici.
In un primo momento, durante la sessione di ottobre, verrà chiesto
al Parlamento un credito d’impegno per 67 milioni. Con questa tappa
iniziale si intendono intensificare provvedimenti esistenti in
tempi rapidi e la cui attuazione non necessita di adeguamenti
legislativi, si legge in un comunicato del Governo.
Il denaro sarà usato per promuovere maggiormente le energie
rinnovabili, l’efficienza energetica e i trasporti pubblici, per
misure di protezione del clima nel settore agricolo nonché per
adeguarsi ai cambiamenti climatici.
L’obiettivo della seconda tappa invece, che comprende provvedimenti
per cui sono indispensabili nuovi presupposti giuridici, consiste
nel fare in modo che i Grigioni diano il loro contributo
all’adempimento dell’accordo di Parigi e rinuncino all’impiego di
vettori energetici fossili. Siccome verranno a meno i flussi di
denaro in uscita per l’acquisto di tali vettori, questi fondi
potranno essere impiegati a favore dell’economia e della creazione
di posti di lavoro in settori promettenti in ottica futura.
Considerando entrambe le fasi, il modello di finanziamento include
una quota di spesa cantonale del 62%, ovvero 1087 milioni di
franchi. Il resto sarebbe per esempio a carico della Confederazione
(437 milioni) e di famiglie e imprese (237 milioni).
L’esecutivo propone la creazione di un fondo grigionese per il
clima. Questo sarà sovvenzionato dalla riserva finanziaria del
Cantone e da varie tasse su elettricità, alloggi, trasporti e
turismo. Tuttavia, si è pensato pure ad aumenti delle imposte, che
toccheranno solo in minima parte il budget dei nuclei famigliari,
ha assicurato il presidente del Governo Mario Cavigelli,
riconoscendo però che molti non ne saranno entusiasti.
Il piano d’azione prevede una riduzione rapida delle emissioni di
gas serra. Di conseguenza, nei Grigioni, tra oggi e il 2050,
potrebbero essere emesse ancora 21 milioni di tonnellate, molto
meno dei 60 milioni (circa due all’anno) che verrebbero rilasciate
nell’atmosfera con il ritmo attuale. Se a livello globale si
procedesse alla stessa diminuzione, la temperatura aumenterebbe in
media di 1,7 gradi centigradi.