lunedì 11 ottobre 2021.
Funivie: estate difficile in Svizzera, Grigioni in controtendenza
(ats) Il mese di settembre ha portato molti svizzeri e stranieri
sulle montagne, ma ciò non ha permesso agli impianti di risalita
elvetici di salvare una stagione estiva compromessa dalla meteo
sfavorevole sino a fine luglio. Ticino e Grigioni sono peraltro in
contro tendenza rispetto al quadro sfavorevole nazionale.
Stando ai dati diffusi dall’associazione di categoria Funivie
svizzere nel periodo maggio-settembre i visitatori (si parla di
primi passaggi) sono crollati del 27% rispetto allo stesso periodo
del 2019 pre-pandemico. A livello di fatturato l’arretramento è
ancora maggiore, pari al 30%.
Particolarmente sotto pressione sono risultate le strutture nella
Svizzera centrale (-45% le entrate, -62% i ricavi) e l’Oberland
bernese (-52% e -27%), toccate dall’assenza dei turisti provenienti
dai paesi più lontani. Il Vallese (-5% e -10%) ha in qualche modo
limitato i danni.
Il discorso cambia però radicalmente se si considerano gli impianti
del Ticino (+21% e +22%) nonché dei Grigioni (+24% e +18%), cantoni
che come noto hanno beneficiato - anche a livello di pernottamenti
- del ritrovato amore mostrato dagli svizzeri per le vacanze in
patria in tempi di pandemia.
Il quadro complessivo rimane tuttavia sfavorevole e il settore
lancia una richiesta di aiuto. "Nonostante l’allentamento delle
restrizioni di viaggio e delle misure di protezione sulle funivie i
numeri restano chiaramente inferiori a quanto desiderato", si legge
nel comunicato dell’organismo con sede a Berna. Attualmente la
redditività degli impianti non è data. Essi svolgono comunque una
funzione di servizio pubblico: se infatti la loro attività fosse
sospesa le regioni di montagna vedrebbero il collasso di tutte le
attività turistiche, con danni economici ancora maggiori, argomenta
l’associazione. "Per questa ragione è necessario il sostegno da
parte degli enti pubblici, al fine di evitare danni di rilevanza
sistemica per tutto il settore turistico".
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