lunedì 22 novembre 2021.
Perplessità sulle linee guida della pianificazione locale di Roveredo GR
Oggetto della serata informativa organizzata dal Municipio il 18.11.2021
Nella serata organizzata a tema ho potuto apprendere che il Municipio ha commissionato alla ditta Studi associati SA di Lugano il compito di elaborare le linee guida per lo sviluppo territoriale del Comune di Roveredo. Il lavoro si è sviluppato con l’accompagnamento della Commissione comunale di pianificazione.
Il dossier allestito nel mese di luglio del 2020 è stato distribuito a tutti i presenti ed è pure consultabile sul sito: https://www.roveredo.ch/albo-comuna....
Durante la serata il pianificatore incaricato, arch. Günther ha ipotizzato lo scenario futuro di Roveredo sulla base dei dati attuali e la propensione della commissione di pianificazione del Consiglio comunale a optare per uno scenario residenziale e turistico, scartando uno sviluppo incentrato sull’industria.
Nell’opuscolo consegnato al pubblico si legge che il Comune dovrà, seguendo i requisiti del piano direttore cantonale, diminuire la contenibilità delle zone residenziali, centrali o miste di ca. 350-400 abitanti che corrisponde a ca. quattro ettari (40’000 metri quadrati) di zona residenziale (R2). La visione della commissione porta con sé la liberazione parziale della riserva di aree edificabili in zona “Caslasc” dove una gran parte dell’area oggi non è urbanizzata a scapito parzialmente dell’area “Gufo-Cioldina”, ossia del terreno ex A13, di proprietà del Comune di Roveredo e di altri fondi privati tramite la riduzione dell’indice di sfruttamento, anche per i fondi sovracostruiti che hanno riserve di utilizzo, dezonamento di mappali posti al limite della zona di costruzione, ecc.
Nella relazione non si fa nessun riferimento a quante riserve interne di utilizzo sono disponibili sul territorio comunale e come si intende modificarle. Si cita infatti solo l’area dell’ex sedime autostradale “Gufo-Cioldina” dove si potrebbe contrastare la densità e in parte “rizonizzare” la superficie in zona “aree per impianti ed edifici pubblici” (impianti sportivi, scuole, ecc.).
Ho chiesto ulteriori informazioni alla serata pubblica e mi è stato risposto che per la zona in questione è in fase di studio l’insediamento di un centro sportivo, sicuramente ben accolto. Su questa intenzione ribadisco che si sta analizzando la creazione di un centro sportivo a livello regionale e centralizzato a Leggia di cui la Regione Moesa ha assunto il ruolo di coordinazione con un gruppo di lavoro di cui fa parte anche il nostro Comune.
Il Municipale presente, responsabile per il dicastero del territorio, ha però comunicato che si sta facendo strada un nuovo concetto di centro sportivo decentralizzato, ossia suddiviso in comparti e per discipline sportive su più Comuni. L’ennesimo specchio per le allodole finanziariamente insostenibile? Speriamo di no.
Per quanto attiene l’aspetto viario, l’accesso al nuovo ipotetico insediamento “Caslasc” sarebbe garantito dalla strada di San Giulio attraverso le strade di “Neer” e “Pianezz” passando dal futuro ponte di collegamento “San Vittore-Roveredo”.
Il pianificatore nel suo documento conferma che l’attuale accesso non è sufficiente e sarà necessario allargare le strade.
Mi chiedo pertanto, considerato che le riserve di terreno destinate agli allargamenti della strada di San Giulio, previste a suo tempo nella vecchia pianificazione, sono state eliminate nell’ultima revisione e che la strada di San Giulio non si presta ad un ulteriore aumento del traffico, come potrà essere assorbito l’incremento del transito di veicoli? “Affaires à suivre”, come dicono i francesi.
Alla luce di quanto ho appreso, ci si può interrogare se esiste o meno un interesse sufficiente di tutta la popolazione ad adottare questo specifico ed ipotetico scenario.
I requisiti giuridici federali chiariscono che l’uso del potenziale interno nell’area di insediamento già esistente ha la priorità, in linea di principio, sull’eventuale estensione di ulteriori superfici edificabili. In ogni caso, il requisito della destinazione ottimale (art. 30 cpv. 1bis lett. b OPT) non è soddisfatto poiché, come si potrà vedere, la nuova destinazione prevede, contrariamente alla volontà del legislatore, solo un indice di utilizzazione ridotto (abitazioni monofamiliari per la zona Caslasc) e non garantisce in alcun modo la densificazione verso l’interno dell’abitato voluta dal legislatore.
Come indicato dall’ufficio cantonale per lo sviluppo del territorio nelle sue istruzioni per la determinazione del fabbisogno di zone edificabili del dicembre del 2020, il pianificatore deve considerare anche gli aspetti qualitativi legati alla località specifica e alla situazione concreta.
Una delocalizzazione della zona edificabile di pari superficie da posizioni “sfavorevoli” a posizioni “favorevoli” può avvenire se nel complesso tutti i seguenti criteri relativi al miglioramento della posizione porta effettivamente ad un miglioramento:
- se viene creato un insediamento più compatto (densità minime, raggruppamento di terreni nell’area insediativa
- se viene migliorato il collegamento ai trasporti pubblici
- se viene migliorato l’inserimento urbanistico e paesaggistico
- se viene migliorata l’urbanizzazione infrastrutturale (approvvigionamento/smaltimento, elettricità, strade, traffico lento, ecc.
Mi chiedo quindi se è ipotizzabile che la riduzione della densità prevista sull’ex sedime autostradale “Gufo-Ciolcina” non sia già più che sufficiente ad adempire quanto imposto dal Cantone senza dover liberare la riserva dei fondi in zona “Caslasc”.
Volere a tutti i costi, con il supporto e la collaborazione tecnica di specialisti tecnici settoriali, cercare di motivare e argomentare la necessità di cementificare “Caslasc” con nuove unità abitative non tiene conto di segnali oggi già chiari e tangibili quali lo sfitto di unità abitative e la denatalità nelle giovani generazioni che porterà anche una stabilizzazione e/o una diminuzione della popolazione.
Questa nuova situazione impone coerenza e oggettività sugli scenari 2030/40 anche in relazione allo sviluppo del progetto ricucitura e la relativa edificazione.
In questa fase così delicata per il nostro Comune sarebbe opportuno coinvolgere direttamente la popolazione con un’indagine sistematica tramite questionari e/o supporti elettronici.
Samoa Bignasca
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