domenica 28 novembre 2021.
Giornalismo tra etica, tentata distorsione della sensazione della verità e moltiplicazione delle verità!
Ascoltando la trasmissione "Millevoci" del 26 novembre e in seguito il telegiornale del 27 novembre delle ore 20.00 trasmesso dalla RSI mi è tornato in mente l’ultimo romanzo di Umberto Eco "Numero zero" uscito come al solito per la casa editrice Bompiani qualche mese prima che il famoso intellettuale morisse.
Il protagonista del romanzo, Colonna, viene assunto per organizzare la redazione di un giornale di prossima uscita: Domani. Il giornale, in effetti, non è altro che uno strumento nelle mani di un finanziatore per entrare nei salotti buoni della finanza e della politica! Con i primi numeri di prova si vorrebbe dare l’idea di un giornale pronto a svelare qualunque verità, in realtà il quotidiano potrà essere usato per gettare fango sugli avversari con i sistemi più subdoli.
Venendo ai servizi in questione, penso che con la scusa di voler informare si sia data la possibilità all’ex sindaco (ex perché non è più stato rieletto) di potersi raccontare, presentandosi quasi come un benefattore dell’umanità, e che sia stato dato spazio ad un pregiudicato e con tutti gli onori del caso, tra interviste, premi e servizi televisivi, con la non svelata intenzione di mettere in cattiva luce gli antefatti e tutto un sistema di un paese che, pur tra mille difficoltà, cerca di risolvere i problemi in maniera democratica! I capi di imputazione attribuitigli sono davvero pesanti e il magistrato che ha condotto l’inchiesta, pur appartenendo ad una corrente della magistratura vicina alle idee politiche del condannato, non ha potuto fare a meno di chiedere una condanna che i giudici hanno addirittura raddoppiato. La legge è legge e va rispettata anche quando ci dà torto! Per contestare le sentenze ci sono luoghi e tempi atti allo scopo e ricorrere ai sistemi evocati dal grande scrittore nel suo romanzo vuol dire tentare di distogliere l’attenzione dei cittadini dai fatti reali e incontestabili per instillare in loro, in vista magari del prossimo processo, l’ombra del dubbio in quanto l’operato dell’ex sindaco è stato altamente onorevole (Così deve sembrare)!
Siccome il fine giustifica i mezzi e, se per raggiungerlo si devono stornare fondi, falsificare documenti, infrangere la legge insomma, allora tutto è permesso!
Ma è permesso a tutti nella stessa misura o ci sono categorie che non possono appellarsi a tale principio?
Mi chiedo se fosse proprio necessario esporsi al rischio di essere fraintesi per dare così tanto risalto alla storia di un pregiudicato e per lo più su un palcoscenico prestigioso come quello svizzero!
Giuseppe Russomanno
|