giovedì 9 dicembre 2021.
Plurilinguismo grigionese a costo zero?
di Manuel Atanes
Sessione di dicembre 2021 – Programma annuale 2022 e preventivo 2022 del Cantone dei Grigioni
Ho letto con molto interesse il preventivo e il programma che il Governo ha presentato al Gran Consiglio. Una lettura che è servita da complemento ai lunghi dibattiti che l’anno scorso abbiamo tenuto in quest’aula su temi molto importanti per il futuro del nostro Cantone, penso per esempio al “green deal” e alla digitalizzazione. In sede di presentazione del programma di Governo 2021-2024 anche la questione della promozione del plurilinguismo è stata lungamente discussa. Consultando il preventivo per l’anno prossimo mi aspettavo quindi di potervi trovare le disposizioni di natura finanziaria che il Governo intende adottare per implementare le 80 misure in favore del plurilinguismo presentate nell’ottobre 2020.
Nulla di tutto ciò purtroppo!
Devo forse desumere che la promozione del nostro plurilinguismo non comporti praticamente alcuna spesa aggiuntiva per l’Amministrazione cantonale?
Come ho accennato prima, il Gran Consiglio ha lungamento discusso la tematica del plurilinguismo; durante due sessioni del Gran Consiglio molti parlamentari, tra i quali il sottoscritto, hanno espresso la propria soddisfazione per l’inserimento della promozione del plurilinguismo tra gli obiettivi del Cantone per i prossimi anni. Allo stesso tempo in molti hanno sottolineato il fatto che questo obbiettivo poteva essere raggiunto soltanto se il relativo ufficio di coordinamento fosse stato dotato delle competenze necessarie per rendere l’Amministrazione cantonale fattivamente plurilingue e che per questo motivo era auspicabile ubicarlo presso la Cancelleria cantonale, seguendo la strategia del Canton Berna. Va da sé che oltre alle competenze di questo ufficio è necessario prevedere anche crediti adeguati per renderlo operativo e per fare sì che possa funzionare bene. Nel frattempo, il DECA ha provveduto alla nomina del delegato per il plurilinguismo che sarà inquadrato all’intero di questo dipartimento.
Nella risposta data dal Governo all’atto parlamentare del collega Bondolfi sulla presenza di italofoni nelle commissioni e negli altri gremi d’importanza cantonale si può leggere che: «La persona scelta (cioè il delegato) avrà in particolare il compito di sostenere e sensibilizzare i Dipartimenti e i loro servizi in relazione all’attuazione delle direttive previste dal diritto sulle lingue». Al riguardo di questo passaggio mi permetto di fare due osservazioni: la prima è che il lavoro di sensibilizzazione del delegato dovrà incominciare proprio dal dipartimento cantonale nel quale è stato inquadrato. In questo momento infatti il DECA ha pubblicato ben quattro bandi di concorso che per la minoranza grigionitaliana sono palesemente discriminatori perché indirizzati di fatto a tedescofoni o a persone bilingui. Per il protocollo elenco esplicitamente questi bandi di concorso; si tratta dei concorsi per un collaboratore accademico per le scuole medie superiori, per un collaboratore scientifico per la formazione terziaria, per un assistente della direzione dell’Ufficio della formazione medio superiore e per un praticante presso il Servizio monumenti.
La seconda osservazione che vorrei fare in questo contesto è che il lavoro di sensibilizzazione del delegato servirà a poco o forse a nulla se l’Amministrazione cantonale non cambierà il proprio atteggiamento verso una minoranza linguistica non bilingue come quella grigionitaliana. Se già i bandi di concorso sono formulati in modo discriminatorio, vi è davvero da dubitare delle reali possibilità d’impiego nell’Amministrazione cantonale di persone che non siano di lingua madre tedesca o perfettamente bilingui, in particolare nelle posizioni di medio livello e di livello superiore. Ricordo a questo riguardo lo studio commissionato dalla Confederazione sulla promozione delle lingue minoritarie nel nostro Cantone. Per la minoranza grigionitaliana lo studio ha formulato una sola raccomandazione specifica: che l’Amministrazione cantonale tenga maggiormente conto che i grigionitaliani non sono bilingui e che perciò non solo si pretendano migliori conoscenze dell’italiano (o del romancio) da parte del personale tedescofono ma anche che gli italofoni non vengano svantaggiati a causa di insufficienti conoscenze del tedesco. Tale svantaggio è però purtroppo all’origine dell’insufficiente presenza degli italofoni in seno all’Amministrazione cantonale, più volte confermata in passato dallo stesso Governo e recentemente ribadita in un’intervista rilasciata dal neonominato delegato per il servizio specializzato per il plurilinguismo.
Nel programma di Governo 2021-2024 era prevista la creazione di due posti di lavoro per la promozione del plurilinguismo. Chiedo quindi al Governo di pensare seriamente alla creazione anche del secondo posto di lavoro e di inserirlo all’interno della Cancelleria cantonale con lo specifico compito di creare le condizioni ideali per l’assunzione e l’impiego di personale non tedescofono o non forzatamente bilingue all’interno dell’Amministrazione.
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