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Cultura
domenica 19 dicembre 2021.
IL PRESEPE NEL CAMINO
di Teresio Bianchessi

Quel pomeriggio nevoso il bimbo si avvolse la sciarpa al collo, coprì naso e bocca, si ficcò il cappello di lana in testa, prese la cesoia e uscì di casa dirigendosi verso la chiesa; lì girò attorno al lato che dava verso i campi e, arrivato al boschetto di abeti, tagliò tre rami che mise sotto braccio e, furtivo, tornò verso casa.

“Ahi…ahi…ahi…”. Lo scapaccione gli arrivò appena entrato. “Me l’hai fatta anche stavolta, se lo scopre il Parroco!”.
“E tu non dirglielo mamma”.
Dalla mancata replica capì che l’avrebbe fatta franca.
Corse verso il camino che in inverno restava inutilizzato, si sedette sul sedile di pietra, osservò la cenere spenta da tempo, rimosse i tizzoni poi la livellò e stese il muschio raccolto lungo la roggia e improvvisamente quello strato grigio divenne verde prato, prese i rami, li ridusse a due palmi e li addossò lungo la caliginosa parete che somigliò subito ad un fitto bosco.
Mancava solo il cielo ma la carta stellata proprio non si attaccava al carbone della parete, guardò all’insù e vide l’asse che suo padre aveva fissato per chiudere il camino e capì che quello era il posto ideale; si allontanò tre passi e più di tutto gli piacque quel cielo che diventava metafora di vita: fosca sulla terra, luminosa lassù.
Ora i sassolini raccolti per strada, devono segnare la strada che porta alla capanna, l’appoggia su un ceppo in modo che tutti la vedono, anche le statuine più lontane: il pastorello col suo gregge, la giovinetta che ha in mano un camicino per Gesù, il polentaio nella sua bottega , il boscaiolo che dorme nella grotta, la contadina con le oche, lo zampognaro, la nonnina che fila al telaio, il mendicante.
Ora la capanna, ecco fieno e paglia presi dalla stalla per il bue e l’asinello, la Madonna, San Giuseppe e la culla di Gesù Bambino che il babbo gli ha fatto con la corteccia del pioppo; il bambinello, per il momento, lo tiene in saccoccia, lo poserà la sera della vigilia.
“Mamma vieni a vedere”. - “Bravo, proprio bravo il mio brighella”.
E’ nato! Gesù nella sua povera culla, pur nella povertà di quel camino, in quella umile casa è felice, lo è anche quel bimbo che tanti anni dopo, in tempi difficili di pandemia, lo prega, lo supplica, di porre fine alle tante sofferenze.
Sarà ascoltato! Buon Natale.

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“Il soldato prega più di tutti gli altri per la pace, perché è lui che deve patire e portare le ferite e le cicatrici più profonde della guerra.”

Douglas Macarthur

 
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