L’Ufficio federale della cultura (UFC) ha reso noto oggi anche i
vincitori dei Premi svizzeri di letteratura, assegnati a sette
autori, tra cui il poeta ticinese Yari Bernasconi, per "La casa
vuota". A Maurizia Balmelli va il Premio speciale di traduzione. I
riconoscimenti verranno consegnati il 25 maggio prima dell’apertura
delle Giornate letterarie di Soletta.
Letteratura, musica e arti visive
Nato a Tschappina (GR) nel 1947, Hänni, ha viaggiato molto,
svolgendo nel corso della sua vita diverse professioni fra cui
quella di capraio, insegnante e tecnico di scena al teatro di
Coira.
Nel 1979 pubblica la sua prima opera "Ruch. Ein Bericht" - nel
quale "Ruch" è anagramma di Chur, nome tedesco per Coira - a cui
segue "Zürich, Anfang September", un reportage sulla rivolta
giovanile a Zurigo del 1980.
La sua opera letteraria, svolta parallelamente alla sua dedizione
per la Nuova Musica e le arti visive, "è contenuta ma di grande
intensità", indica l’UFC in una nota. Hänni, che vive e lavora tra
Zollikon (ZH) e i Grigioni, ha ricevuto numerosi riconoscimenti
letterari tra cui il Premio Ingeborg Bachmann.
La giuria elogia in particolare "la forza del linguaggio" di Hänni
e la rivisitazione per la terza volta del romanzo "Flug" (1985)
pubblicato nel 2020 sotto il titolo "Sturz", in cui aggiunge
"all’opera della sua vita ancora maggiore polifonia, arricchendo i
paesaggi segantiniani di tutto ciò che si è accumulato negli anni".
Premio a Yari Bernasconi
Yari Bernasconi, nato a Lugano nel 1982, vive a Hinterkappelen
(BE). Dopo gli studi di letteratura italiana e filologia romanza
all’università di Friburgo, dove nel 2013 ha conseguito un
dottorato, ha intrapreso una carriera di poeta e traduttore. Lavora
inoltre come giornalista culturale per Rete Due della Radio
svizzera di lingua italiana. Nel 2016 ha ricevuto il Premio Terra
Nova della Fondazione Schiller per la raccolta di poesie "Nuovi
giorni di polvere", che nel 2015 si è vista conferire anche il
Premio Castello di Villalta Poesia Giovani.
La giuria ha definito la sua ultima opera "La casa vuota" (Marcos y
Marcos), uscita lo scorso settembre, come "il libro di maturità".
"La tradizione (le voci novecentesche, tra cui quella di Giorgio
Orelli, di cui il ticinese Bernasconi è un fine studioso) si
sovrappone, con grande equilibrio stilistico, all’indagine su una
realtà metamorfica, una geografia mobile, tormentata dai segni
lasciati dall’esperienza individuale e dalla Storia", si legge
nella laudatio.
Gli altri vincitori dei Premi - ai quali sono ammesse opere
pubblicate durante l’anno precedente - sono Rebecca Gisler, con
"D’oncle", Dana Grigorcea, con "Die nicht sterben", Ariane Koch,
con "Die Aufdrängung", Christian Kracht, con "Eurotrash", Fabienne
Radi, con "Email diamant", e Isabelle Sbrissa con "tout tient
tout".
I sette laureati ricevono 25’000 franchi ciascuno e beneficiano di
un sostegno specifico volto a far conoscere le opere premiate a
livello nazionale e internazionale. Una rassegna di letture
organizzate in tutto il Paese permetterà loro di raggiungere il
pubblico al di là delle frontiere linguistiche, scrive l’UFC.
Premio speciale di traduzione a Balmelli
A Maurizia Balmelli, classe 1970, nata e cresciuta a Locarno, va il
Premio speciale di traduzione, attribuito dall’UFC ogni due anni
alternativamente al Premio speciale di mediazione e dotato come
quest’ultimo di 40’000 franchi.
Balmelli, che vive a Parigi, è attiva come traduttrice di narrativa
dal francese e dall’inglese in italiano. Nel 2010 ha ricevuto il
Premio Gregor von Rezzori 2010 per la traduzione di "Suttree" di
Cormac McCarthy e nel 2014 ha vinto il Premio Terra Nova della
Fondazione Schiller per la traduzione di "Rapport aux bêtes"
("Cuore di bestia") di Noëlle Revaz.
Tra gli autori tradotti da Balmelli figurano Aleksandar Hemon,
Martin Amis, Mary Gaitskill, Wallace Stegner, Ian McEwan, Sally
Rooney, Miriam Toews, J. M. G. Le Clézio, Emmanuel Carrère e Agota
Kristof. "Se molte opere di questi scrittori e scrittrici sono oggi
lette e conosciute nell’area italofona è grazie al lavoro di
Maurizia Balmelli, tra le più importanti traduttrici verso
l’italiano da due delle maggiori lingue di cultura", si legge nella
laudatio.
"Le sue traduzioni sono apparse presso alcune delle maggiori case
editrici italiane, in particolare Einaudi e Adelphi (tra le più
importanti e prestigiose anche nel complesso dell’editoria europea)
e Marcos y Marcos", prosegue la nota.
La giuria ha lodato in particolare la sua capacità "di lavorare
sulla lingua d’arrivo, per trovare nella costruzione della frase il
ritmo e la misura che meglio corrispondono alle caratteristiche dei
testi di partenza".