Nel capoluogo dell’Engadina Bassa sono stati presentati ai media i
risultati del gruppo di lavoro tecnico incentrato su possibili
nuovi collegamenti ferroviari nel "Triangolo Retico". Si tratta
della regione che comprende le zone di confine dell’Engadina Bassa,
della Val Müstair, del Tirolo austriaco con Landeck, della Val
Venosta e della Valtellina.
L’idea di progetto
Nel settembre 2020 i quattro presidenti dei governi delle regioni
interessate avevano firmato una dichiarazione di intenti per il
"miglioramento della mobilità transfrontaliera in Terra Raetica,
soprattutto nel campo del trasporto pubblico ferroviario". In
questo contesto è stata sviluppata l’idea di un nodo ferroviario
alpino attraente con una connessione alla rete ferroviaria
internazionale.
Secondo gli iniziatori, la regione alpina del "Triangolo Retico"
presenta tutti i presupposti per un potenziamento della rete
ferroviaria che gioverebbe agli spostamenti interni al suo
territorio attraverso una mobilità sostenibile.
Si tratta di una soluzione che permetterebbe inoltre di facilitare
i collegamenti dalla "Terra Raetica" verso Zurigo attraverso
l’Engadina, verso Milano attraverso la Val Müstair e la Valtellina
e verso Monaco di Baviera attraverso Landeck e
Garmisch-Partenkirchen.
Il gruppo di lavoro ha spiegato ai media che il nuovo nodo
ferroviario di questa regione alpina sul confine fra Svizzera,
Italia e Austria permetterebbe di collegare i corridoi alpini
transeuropei "Reno-Alpi", "Scandinavo-Mediterraneo" e
"Mediterraneo".
I prossimi passi
Il gruppo di lavoro "Terra Raetica" ha definito i prossimi passi.
Saranno caratterizzati prima di tutto dagli studi di fattibilità
per i tratti ferroviari Scuol-Malles, Landeck-Scuol, compresa
l’opzione "Ferrovia del Resia", Tirano-Bormio-Malles e
Garmisch-Partenkirchen-Silz-Valle dell’Inn. Occorrerà poi
analizzare i possibili scenari di integrazione nelle reti
ferroviarie internazionali e sovraregionali. Infine si provvederà a
valutare la sostenibilità e la fattibilità economica e operativa.
Il Consigliere di Stato grigionese Mario Cavigelli, presidente
uscente del gruppo di lavoro, si è dichiarato soddisfatto
dell’incontro: "In particolare è stata creata una buona base
condivisa, un "denominatore comune", per procedere alle fasi
successive: non solo a livello politico ma anche a quello degli
standard tecnici. Ora anche i Grigioni sono convinti della
necessità di sviluppare concretamente la mobilità sostenibile nel
"Triangolo Retico" con un forte coinvolgimento della popolazione
locale. Cavigelli ha ricordato che i Grigioni si sono già portati
avanti con lo studio di fattibilità dei tratti ferroviari
Scuol-Landeck e Scuol-Malles. Ha terminato il suo intervento
davanti ai media a Scuol ricordando che tutto il progetto dovrà
affrontare anche un lungo viaggio passando anche da Berna, Roma,
Vienna e Bruxelles.
A nome della Regione Lombardia, l’assessore regionale che cura i
rapporti con la Svizzera Massimo Sertori ha dichiarato che saranno
utilizzati i cosiddetti "fondi comuni confinanti" per sviluppare
uno studio di fattibilità di una connessione ferroviaria tra Tirano
e Bormio, che vada poi a collegarsi a Malles in Val Venosta,
attraverso lo Stelvio e la Val Müstair.
Il grigionese Mario Cavigelli lascia la presidenza del gruppo di
lavoro "Terra Raetica" nelle mani del rappresentante sudtirolese
Arno Kompatscher, il quale concorda con la sua omologa Ingrid
Felipe, del Tirolo: "Dopo averne parlato tanto e per tanti anni, al
termine della riunione di oggi, si può sostenere che si sta
passando dalle parole ai fatti".