domenica 13 marzo 2022.
Varcare la frontiera con animali in tutta sicurezza
Un viaggio in vacanza con il cane, un trasloco con il gatto o l’acquisto di un rettile all’estero: vi sono molte ragioni per attraversare la frontiera con gli animali. Negli ultimi anni sono però aumentati i problemi che possono sorgere in questa situazione. Una preparazione adeguata e un acquisto consapevole possono evitare sofferenze agli animali. Chi è ben informato, inoltre, si protegge da multe o procedimenti penali. Sul proprio sito web, l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) offre informazioni utili per varcare il confine in modo corretto con gli animali da compagnia e mette in guardia dalle importazioni illegali di animali.
Per proteggere gli animali e informare i proprietari, sul proprio sito web l’USAV fornisce assistenza per viaggiare con animali da compagnia o importare animali, piante e derrate alimentari. L’USAV mette anche in guardia dall’acquisto spontaneo di animali all’estero, in quanto spesso provengono da allevamenti dove hanno subito maltrattamenti o dal commercio illegale di cani. Il viaggio con un animale da compagnia o il suo acquisto deve essere pertanto ben pianificato, preparato e controllato.
Gli animali con documenti di viaggio insufficienti, non validi o falsificati non possono entrare in Svizzera. Le importazioni o gli ingressi illegali possono comportare multe o addirittura procedimenti penali.
Maggiori problemi in seguito all’aumento delle importazioni di animali
Durante la pandemia di coronavirus, la domanda di animali da compagnia è aumentata e con essa il numero di importazioni di animali:
negli ultimi due anni, il numero di cani importati è cresciuto di un quarto. Nel 2019, la cifra era di circa 28 000, nel 2021 di circa 35 000. Le autorizzazioni di importazione di cani da Paesi a rischio rabbia sono raddoppiati nell’ultimo anno, da circa 1000 a 2000.
I casi di protezione degli animali alla frontiera sono quasi quadruplicati: nel 2020 erano 654, nel 2021 2560, come ha annunciato l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).
Il Centro di competenza per animali da compagnia dell’UDSC ha registrato un numero record di animali che non sono stati dichiarati correttamente al momento dell’attraversamento della frontiera e che hanno richiesto uno sdoganamento a posteriori. Se nel 2019 per lo sdoganamento a posteriori sono stati segnalati 280 animali, il numero è salito a 4903 nel 2021. Questo significa che in tre anni vi sono state 17 dichiarazioni a posteriori in più.
La negligenza più comune è stata quella di non importare gli animali come prescritto attraverso un valico di frontiera presidiato insieme a una dichiarazione immediata alla dogana. Nella maggior parte di questi casi erano presenti allo stesso tempo violazioni della legge sulle epizoozie, sulla conservazione delle specie o sulla protezione degli animali. Per esempio, i cuccioli di cane non avevano raggiunto l’età minima richiesta di 56 giorni al momento dell’importazione o i cani sono stati importati con la coda o le orecchie recise, una pratica vietata in Svizzera.
Conseguenze per i proprietari
Per oltre due terzi delle dichiarazioni a posteriori è stato avviato un procedimento penale. Il totale di tutte le multe è aumentato di oltre sei volte, da poco meno di 30 000 franchi nel 2019 a quasi 200 000 franchi l’anno scorso.
Nel 2021 il servizio veterinario di confine dell’USAV ha dovuto adottare misure per oltre 300 animali negli aeroporti di Zurigo e Ginevra.
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