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Politica
martedì 12 aprile 2022.
Ora delle domande - Domande concernenti i rifugi della protezione civile nei Comuni del Moesano
di Nicoletta Noi-Togni

L’interrogativo sull’effettiva copertura quantitativa dei posti nei rifugi per la popolazione civile in caso di calamità naturale o indotta da aggressioni varie, non si pone per la prima volta nella nostra regione.

Già nel 2016 e presumo anche negli anni precedenti, l’Ufficio del Militare e della Protezione civile dei Grigioni, invitava i Comuni ad “eliminare la mancanza dei posti protetti” nei loro Comuni. Esortazione alla quale il Municipio di San Vittore rispondeva negli anni seguenti stabilendo che nella nuova scuola, avrebbero trovato posto i 250 posti di protezione civile mancanti. Questo in ossequio alla necessità di protezione degli abitanti come tale ed anche alla Legge federale sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile il cui principio, a questo riguardo, anche dopo la revisione del 2019 è rimasto immutato e si traduce nella perentoria richiesta di: “Ogni abitante deve disporre di un rifugio (posto protetto) nelle vicinanze della sua abitazione”. Luogo di rifugio che dovrebbe essere raggiunto in tempo breve, dicasi al massimo 20 minuti. Ebbene, nel Moesano dice la stessa tabella allestita dal Cantone, a mancare sono molti posti protetti. Si tratta precisamente di 2893 unità.

La guerra in Ucraina ci porta ad interrogarci sulla protezione di tutta la popolazione dato che il conflitto in atto non esclude nessun pericolo. Cantone e Confederazione rassicurano sulla possibilità di rifugio in caso di necessità per tutta la popolazione. Informazione che non sembra congruente con la realtà sopra esposta e documentata.

Chiedo perciò al Governo:

1) La quantità dei posti protetti per la protezione civile emessa recentemente dagli organi cantonali nel manuale datato 2020, è sempre ancora attuale?

2) Se questa quantità corrisponde, dove si rifugiano le persone nei Comuni con posti mancanti?

3) Come s’intende ottemperare al principio di legge “Ogni abitante deve disporre di un rifugio (posto protetto) nelle vicinanze della sua abitazione”?

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Chiusa in casa

Chiusa in casa
mia madre
tagliava e cuciva camicie:
le cose imparate nel giovane sogno
divennero pane, formaggio ed alici.
Mio padre era morto da un anno.
Noi tre portavamo più avanti
una guerra finita.


Vito Maida (poeta soveratese, 1946/2004) 
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