• 17379 Tagliatore di pizza ... 7200 franchi all’ora!!!
Lettere dei lettori
sabato 7 maggio 2022.
SUCCEDE
di Teresio Bianchessi

A volte succede, succede che qualche lettore mi scriva per commentare un mio articolo, l’ultima volta concordava con “Pace nelle piazze, guerra nei palazzi” pubblicato anche da “Ilmoesano”.
Diceva: “…Ho letto su "Milano2 Notizie" e condivido tutto quanto da Lei scritto e vado oltre… "pochissimi" traggono vantaggi dalle armi… sono le fabbriche che le producono … nel 2020 le maggiori 100 al mondo hanno fatturato 531 miliardi di US$ (circa 480 miliardi di euro) … cito Lockheed Martin 58,2 miliardi di US$, Raytheon Corporation 36,7 Boeing 32,1, poi le italiane "Leonardo e "Fincantieri” nell’elenco con un fatturato di 13,8 miliardi di US”. Continuava: I " clienti" di queste fabbriche non sono comuni cittadini; sono i Governi delle Nazioni... non mi è chiaro quale vantaggio ne traggano.”
Subito mi è tornato in mente, amaramente, il film di Alberto Sordi: “Finché c’è guerra c’è speranza” e, sicuro che il mio interlocutore sia un giovane, replico esternando il mio attuale dolore e disagio; così rispondo: “… ho 76 anni sono nato dopo la guerra ero felice vantavo sino ad ora il privilegio di una vita di pace, ora mi sento profondamente deluso e vorrei più attenzione e condanna al tema delle armi mentre i media viaggiano euforici a "speciale guerra" come fosse un talk show”.
L’indomani succede questo:
“Caro Teresio, di anni io ne ho 88, penso che entrambi possiamo abbandonare le formalità e usare una forma più colloquiale... ti allego questa newsletter “Lo spettro della vittoria” che ho ricevuto da "Costituente Terra" e che indica come soluzione della guerra in Ucraina una… "Pace senza vincitori".
Succede quindi, succede che sono entrato in contatto con uno più giovane di me, uno che a 88 anni battaglia ancora per la pace e che crede, auspica, che si possa porre fine al conflitto in Ucraina perseguendo addirittura una pace senza vinti né vincitori.
Succede, può succedere che si possano capovolgere valori, infatti il testo (che non può starci in un breve articolo, ma che allego per il giornale e per chi vorrà approfondire) sostiene che: “… È un luogo comune, ma del tutto falso, che la vittoria sia la conclusione migliore di una guerra”.
È successo così che due “giovani” si sono occasionalmente incontrati per cercare, invocare, con ostinazione sentieri di pace e sperano succeda che molti, molti altri giovani intraprendano con coraggio e gioia nel cuore lo stesso cammino.

PDF - 107.6 Kb
Articolo rivista
top
Chiusa in casa

Chiusa in casa
mia madre
tagliava e cuciva camicie:
le cose imparate nel giovane sogno
divennero pane, formaggio ed alici.
Mio padre era morto da un anno.
Noi tre portavamo più avanti
una guerra finita.


Vito Maida (poeta soveratese, 1946/2004) 
Sponsors