La distribuzione dei seggi nel parlamento retico uscita dalle
ultime elezioni era la seguente: 36 PLR, 30 PDC, 23 PBD - con
questi ultimi due partiti che nel frattempo si sono riuniti
nell’Alleanza del Centro -, 18 PS, 9 UDC, 3 PVL e 1 senza partito.
Il nuovo sistema bi-proporzionale, noto come doppio Pukelsheim,
mette fine alle tradizionali "elezioni di personalità" nelle valli
retiche favorite dal maggioritario.
I 39 circoli elettorali esistenti vengono mantenuti, ma con il
nuovo sistema i 120 seggi del parlamento saranno in un primo tempo
ripartiti in base alla quota di elettori che i partiti ricevono a
livello cantonale (sovraripartizione); in una seconda fase si terrà
conto anche dei "voti residui" che altrimenti andrebbero persi nei
circoli più piccoli (sottoripartizione).
Sistema più rappresentativo
Il nuovo sistema - già applicato in diversi cantoni - è stato
introdotto in seguito ad una sentenza del Tribunale federale che
considerava quello precedente in parte anticostituzionale. È
considerato più favorevole ai partiti minoritari e meglio
rappresentativo delle forze a livello cantonale.
Anche se i confronti con il passato sono difficili, un sondaggio
dell’istituto Sotomo - realizzato per conto del gruppo Somedia e
della Radiotelevisun Svizra Rumanstscha RTR - prevede una forte
avanzata dell’UDC, controbilanciata da un "crollo" del Centro, una
progressione del PS e dei Verdi-liberali, come pure perdite
rilevanti per il PLR.
Stando al sondaggio, l’UDC arriverebbe a totalizzare il 26% delle
preferenze e 31 seggi, esattamente gli stessi del Centro (PDC e PBD
perderebbero insieme una ventina di seggi). Il PS avanzerebbe a
terza forza cantonale (22%) con 26 seggi, davanti al PLR (17% e 20
seggi) e ai Verdi-liberali (9% e 10 seggi).
Seggi contesi anche in consiglio di Stato
Anche le elezioni del Consiglio di Stato si preannunciano
emozionanti. Una donna e sei uomini - tra cui soltanto tre uscenti
sono in corsa per le cinque poltrone, attualmente ripartite tra 3
esponenti del Centro, 1 PLR e 1 PS.
Per il Centro si ripresentano Marcus Caduff (economia pubblica e
socialità, ex PDC), Jon Domenic Parolini (educazione, cultura e
ambiente, ex PBD) e per il PS Peter Peyer (giustizia, sicurezza e
sanità).
Come quattro anni fa, Parolini è considerato un candidato
traballante. A causa dei limiti di mandato, il Centro ha dovuto
rinunciare a ricandidare Mario Cavigelli (ex PDC, infrastrutture,
energia e mobilità) e manda nella corsa Carmelia Maissen: l’unica
candidata donna è gran consigliera e sindaco di Ilanz.
Il PLR cerca di difendere la sua poltrona - quella dell’attuale
responsabile della finanze Christian Rathgeb, che non si ripresenta
per raggiunto limite di mandati - con Martin Bühler, che si è fatto
conoscere in particolare in qualità di capo dello stato maggiore di
condotta sul coronavirus.
Anche l’UDC ha ambizioni di entrare in governo, dove non è più
rappresentata da quattro legislature, e lancia nella corsa Roman
Hug, uno dei suoi esponenti più noti a livello cantonale, essendo
presidente della sezione grigionese del partito, gran consigliere e
sindaco di Trimmis.
Settimo candidato, considerato però un outsider, è l’architetto
72enne Hans Vetsch di Prettigovia, che con la sua candidatura dice
di voler dare voce agli elettori senza partito.