sabato 18 giugno 2022.
Verso il diritto di voto e di elezione ai 16enni
(ats) Oggi il Gran Consiglio ha approvato, con 82 voti a favore e
26 contrari, l’incarico inoltrato dal deputato Gian Derungs sul
diritto di voto e di elezione ai 16enni. Pur evidenziando alcuni
dubbi, il Governo è pronto a preparare una modifica della
Costituzione.
La mozione di Derungs (Centro, Lugnez), firmata da altri 74
granconsiglieri, spiega che questa proposta "offre ai giovani
minorenni, che hanno compiuto i 16 anni e sono di cittadinanza
svizzera, la possibilità di esprimere la propria opinione non solo
manifestando, bensì partecipando in modo efficace alla politica". E
cita gli esempi di maggior attualità, come i temi legati al clima,
alla pandemia e alla digitalizzazione. Nella sua mozione il
parlamentare del Lugnez evidenzia l’esperienza positiva del Canton
Glarona, terra notoriamente di conservatori, dove la decisione è
già stata presa nel 2007.
Derungs si sofferma anche su un’altra opportunità che potrebbe
giovare al Cantone dei Grigioni: "Il voto ai 16enni offre la
possibilità di contribuire a creare un futuro interessante e a
rafforzare il legame con il luogo d’origine. In questo modo sarà
possibile contrastare meglio il fenomeno dell’emigrazione".
Dopo tante rincorse
Il legislativo grigionese si era già espresso a più riprese su
questo argomento. Nel 2007 e nel 2009 il Gran Consiglio aveva
respinto altrettanti interventi parlamentari. Da parte sua il
Governo si era inoltre espresso negativamente dopo due petizioni
inoltrate in occasione delle sessioni dei giovani nel 2016 e nel
2019.
Alcuni dubbi rimangono
Il Governo giudica problematico il fatto che la maggiore età
civica, cioè il diritto di voto e di elezione a 16 anni, diverga da
quella politica. L’Esecutivo cita anche uno studio del Centro per
la democrazia di Aarau del 2021, secondo il quale l’interesse nei
confronti della politica comunale e cantonale in questa fascia di
età è tendenzialmente inferiore alla media. Mentre l’interesse nei
confronti della politica internazionale si equivale a quello dei
cittadini più anziani. Sempre secondo il Governo, la fascia di età
tra i 16 e i 18 anni dovrebbe essere utilizzata anche per
avvicinare i giovani alle conoscenze e ai contenuti della politica
a scuola. Ricorda infine che, tranne il Canton Glarona, finora
tutti i cantoni della Svizzera hanno rinunciato a questa
opportunità. Nel maggio scorso il 65% della popolazione del Canton
Zurigo ha rifiutato l’introduzione del voto ai sedicenni.
A grande maggioranza
Durante il dibattito odierno la maggioranza degli interventi è
andata a favore della proposta Derungs, evidenziando che anche i
giovani devono poter discutere, riflettere e contribuire alle
decisioni future del Cantone dei Grigioni. Dal canto suo il
deputato Grass (UDC, Thusis) ha dichiarato che il suo partito non
avrebbe sostenuto la mozione perché il diritto di voto e di
elezione deve continuare a coincidere con la maggiore età.
Alla fine la mozione per il diritto di voto ai 16enni è passata a
larga maggioranza. Il parlamento l’ha approvata con 82 voti a
favore e 26 contrari in un parlamento di 120 membri.
I dubbi del Governo
Il Governo retico ha preso atto dell’ampio sostegno politico nei
confronti di questo incarico, ma anche dei dibattiti in corso in
altri cantoni e a livello federale. Perciò non si oppone agli
sforzi che mirano ad aumentare la partecipazione politica dei
giovani. Ora il suo compito sarà quello di sottoporre al Gran
Consiglio una modifica della Costituzione cantonale che preveda il
diritto di voto e di elezione a 16 anni per le questioni comunali e
cantonali.
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