Il primo automobile postale della Val Calanca in una foto degli anni 20 del secolo scorso in zona Al Palo, in prossimità di Molina.
In merito al collegamento in Val Calanca con la corriera postale Grono – Rossa ricordato con la bella mostra storica sul trasporto postale allestita a Cauco dal 2 luglio e che rimarrà aperta fino al 15 agosto e con i festeggiamenti per i 101 anni del servizio autopostale in Val Calanca e la relativa rievocazione tramite gli autopostali d’epoca, fortemente voluta dall’appassionato di mezzi di trasporto d’epoca Dario Bogana e tenutasi con grande successo e pure alla presenza del Consigliere di Stato Mario Cavigelli, direttore del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità, sabato 9 luglio 2022, ecco alcuni estratti di un’intervista di Gian Gaetano Tuor con Max Giudicetti, trasmessa durante le “Voci del Grigioni italiano” della RSI il 1.7.1961 per il 40esimo dell’introduzione del servizio e l’inizio con due corse giornaliere il 4 luglio 1921, con sulla strada di quel tempo una durata del percorso da Grono a Rossa di circa un’ora e 50 minuti.
Raccontando come la Calanca ha ottenuto la sua corriera postale, le difficoltà e le peripezie incontrate, Giudicetti commenta:
“Grazie all’invito dell’on. Luigi Pacciarelli che dal 1930 si è assunto l’appalto del servizio postale Grono-Rossa e che ha seguito ansie, triboli, gioie e soddisfazioni, le peripezie, insomma della corriera postale della Calanca sin dalla nascita, abbiamo potuto conoscere interessanti ragguagli che concernono per l’appunto in quali circostanze è nata la corriera al servizio della Valle. A tal proposito un protocollo contempla per l’appunto l’assemblea della "Società Anonima Automobile della Calanca”, società sorta nel 1920. Ma è solamente il 4 luglio 1921 che la corriera della Valle ha fatto il suo primo regolare e trionfale ingresso a Rossa, accolta dalla popolazione in festa.
La strada carrozzabile della Calanca era stata portata a termine nell’anno 1839, in seguito alla proibizione da parte del Cantone del trasporto del legame mediante flottazione attraverso la Calancasca; flottazioni che avevano causato le famosi catastrofi alluvionali del 1799 e del 1829. Pacciarelli spiega che dopo la prima guerra mondiale il servizio postale Grono-Rossa avveniva mediante un piccolo veicolo trainato da un cavallo. Si partiva la mattina da Grono e si giungeva a Rossa dopo diverse ore. Sulla vettura non potevano prender posto più di due persone perchè il peso degli invii postali destinati ai singoli villaggi di tutta la Valle costituiva per se stesso un carico non disprezzabile. Recarsi in Calanca in qualità di passeggero con un simile mezzo di trasporto non era certamente cosa grata, specialmente durante la brutta stagione. D’inverno si giungeva a destinazione addirittura intirizziti. Il fondo stradale poi si trovava in condizioni disastrose. Le autorità calanchine erano intervenute ripetutamente ed in modo energico, presso gli Enti competenti, allo scopo di dare alla Valle un servizio più confacente che potesse servire la popolazione, ma l’equa rivendicazione non trovava evasione né presso la Direzione postale di Circondario, né appoggio presso il Governo del Cantone dei Grigioni. Nacque così la reazione. Nell’estate del 1920 le Sovrastanze comunali, unitamente all’autorità di Circolo della Valle, si diedero convegno ad Arvigo, dove decisero di farla finita col servizio insufficiente e inadeguato. Fu così che una mattina, mentre la famosa carrozza raggiungeva il punto denominato "Al Palo", l’onorevole presidente di Circolo della Calanca, scortato dall’usciere, dava ordine al conducente della primitiva corriera di far ritorno a Grono con la sua messaggeria.
Nel frattempo la stampa svizzera veniva informata delle precise rivendicazioni calanchine e della “dichiarazione di ... guerra “ della Calanca alla postale di Circondario. Le acque erano così decisamente mosse. Giunse a Grono il direttore delle poste. Il Governo Grigioni gradì tacitamente le mosse calanchine. Così i rappresentanti della Valle, aiutati da due personalità della Mesolcina quali erano l’ispettore Giovanni Schenardi e il direttore Daniele aMarca, ottennero l’appoggio delle autorità federali e si potè così costituire la Società per azioni "Automobile della Calanca”. Dopo l’assemblea preliminare del 7 novembre 1920, il giorno 28 dello stesso mese, si costituiva ad Arvigo l’assemblea generale della Società che passava alla nomina del primo Consiglio di Amministrazione e di vigilanza che risultava composto dai sigg. Antonio Margna, Mo. Arnoldo Rigassi, Evaristo Bacchini, Ernesto Schira e da un rappresentante dell’Industria Alluminium S.A. in Neuhausen. Furono quindi acquistate due vetture, una nuova e l’altra d’occasione tipo sport, questa che non diede però mai buoni risultati. Così il 4 luglio 1921, mentre in tutto il Cantone la circolazione mediante veicoli a motore era accanitamente combattuta e proibita, con viva soddisafazione e infinita fierezza i viaggiatori calanchini prendevano posto nelle loro vetture rombanti e dalle gomme "piene" che costituivano il primo passo della vittoria per un più rapido congiungimento con la Mesolcina, col Ticino e col mondo”.
Una delle otto vetture d’epoca che sono partite da Grono e, dopo due tappe in Santa Maria ed Arvigo, sono giunte con un folto gruppo di passeggeri in Rossa