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Lettere dei lettori
venerdì 26 agosto 2022.
Assemblea comunale di San Vittore del 22 agosto 2022
di Paolo Annoni

In merito all’assemblea comunale tenutasi il 22 agosto u.s. ho alcune considerazioni da esporre senza entrare in dettagli e particolari.

Il consuntivo presentato, malgrado l’ottimo risultato positivo superiore ai 500’000.- fr. non è stato votato mancando alcuni risanamenti finanziari di opere annose già saldate e l’assemblea ha optato per la non entrata in materia in quanto non rispecchiava la precedente decisione assembleare del giugno 2022 di proporre quali trattande tutte le spese ancora in sospeso. Incomprensibile è, a mio avviso l’ostinazione dell’esecutivo a non voler accettare e riconoscere le conclusioni della Commissione di Gestione la quale per il suo ruolo istituzionale, a tutti i livelli politici, esercita il diritto/dovere di sorveglianza sulla gestione e finanze, funzione per la quale in nessun modo può essere screditata o ignorata.
Il risultato del consuntivo molto ben elaborato, fa sicuramente presagire che a San Vittore anche nei prossimi anni possiamo navigare con un tasso fiscale del 75%, e malgrado la situazione economica instabile potremo dormire sonni tranquilli e sereni.
Riportata pure in votazione la demolizione dell’ormai noto spogliatoio che alcuni mesi fa risultava in buono stato, riutilizzabile e a detta di schiere di intenditori succedutisi negli anni facilmente amovibile e quindi allontanato dalla linea d’alta tensione. Dall’ultima verifica sembrerebbe marcito e non più utilizzabile, deterioramento forse provocato dalle copiose precipitazioni di quest’anno.
La demolizione, che in era passata costava una ingente somma, ora per soli fr. 15’000.- è stata accettata con una buona maggioranza di voti favorevoli. La demolizione sembrerebbe oltretutto imposta da AXPO sempre a causa della vicinanza alla linea d’alta tensione. Axpo che sicuramente ha potuto seguire tutto l’iter della zona fino alla pubblicazione dell’opera, alla modinatura e all’inizio dei lavori non ci risulta abbia interposto alcuna opposizione o ricorso. Staremo a vedere cosa dicono e solo in un secondo tempo si è fatta sentire.
La mazzata per il nuovo stabile, a dir poco imponente e abbondante di servizi ammontante a fr. 395’000.-, è stata accettata con una risicata maggioranza di voti e quindi se non ci saranno ricorsi si farà, auguriamoci che non sia una barca nel bosco e che ci sia la massa critica di utilizzatori.

In contrapposizione, la richiesta di un credito di fr. 315’000.- per la sistemazione dell’area e la costruzione di un laghetto non è stata accettata dall’assemblea alquanto scettica su quest’opera. Chi a San Vittore ha vissuto la zona ora impropriamente chiamata Pascol Grand, ma in effetti erano i Mondan, Pozz dai Lin, Salecc, Monda di Fregg, Madruzz ecc. in passato era ricca di fauna e flora autoctona poi devastata e deturpata dai lavori autostradali ed ora in modo artificioso rinaturalizzata e decretata zona golenare, quindi protetta. Escludendo il sedime dell’attuale pista di pattinaggio definita zona di svago e sport che trova spazio nel cuore della golena. La pista di pattinaggio usata in inverno allorquando la natura riposa non porterà scompensi gravi.
In primavera nella zona golenare attigua si assiste già ora alla cova di diverse specie di uccelli. Al ritorno perfino del martin pescatore, dell’upupa, degli uccelli acquatici e punto di appoggio di uccelli migratori in transito. Luogo adattatosi a covo di anfibi e rettili di diverse specie. Con lo sviluppo della vegetazione si stabiliranno sempre di più anche gli ungulati, già presenti, e forse tornerà la lepre ormai scomparsa dalla zona dagli anni cinquanta. Il pozzo o i pozzi (perché saranno di più di uno) dovranno essere alimentati con acqua sottratta all’ormai rigagnolo Moesa. Mi chiedo se gli esperti che hanno visitato e pianificato gli interventi se ne sono resi conto o verrò tacciato di essere un nostalgico afflitto da demenza senile.
Uno sviluppo di attività umane in questa zona sensibile sia di giorno che di notte avrà indirettamente un forte impatto su tutto l’ecosistema. Si dice, forse per addolcire la pillola, che la zona non sarà perturbata dai veicoli e sarà raggiunta a piedi o in bicicletta (!?), ma nessuno ci crede. La si vuole pure accomunare alla pista ciclabile, che avrebbe sicuramente avuto più senso in questa zona, ma mi sembra che la ciclabile passi da tutt’altra parte. Rimarchevole, al termine dell’assemblea è stato lo sprint effettuato dall’addetto stampa per accaparrarsi le dichiarazioni e primizie della capo esecutivo e della sua braccio destro. Per non stufare il lettore chiudo perciò la retrospettiva di una affollata assemblea.

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È domenica

È domenica
e scendo queste scale,
e come un cane fiuto a queste porte
il solito, indistinto cucinìo condominiale.
Porto con me, ancora non so dove,
un giorno rosso della settimana,
forse un Natale,
con mia madre che gira il suo ragù
e le campane così forti e vive
che ogni casa sembrava un campanile.


Vito Maida (poeta soveratese, 1946/2004) 
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