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Editoriale
sabato 10 settembre 2022.
Regina Elisabetta Principe Filippo - Vite reali, vite comuni
di Teresio Bianchessi

Quello che si sapeva sarebbe successo, è accaduto tra la comprensibile costernazione di milioni di persone e anche il nostro amico Teresio ha voluto ricordare la Regina per un aspetto particolare!

8 settembre 2022; già nel pomeriggio i talkshow hanno iniziato a diffondere la notizia dell’improvviso peggioramento della salute della Regina Elisabetta e quando attorno alle 19 c’è stata la brusca interruzione dei programmi per una edizione speciale del TG tutti sapevamo che i media avrebbero annunciato la morte della Regina più longeva della storia.
Così è stato e se, ragionevolmente, l’età della sovrana poteva lasciar presagire che prima o poi anche per lei sarebbe arrivata l’ora di tutti, nessuno l’aspettava così prossima perché solo pochi giorni prima aveva assolto il suo ruolo istituzionale, se pur dal castello di Balmoral, ricevendo Liz Truss per conferirle l’incarico di formare un nuovo governo.
Servitrice devota e severa del suo paese dal lontano 1952 ha percorso quasi un secolo di storia cimentandosi con tutti i problemi e le spigolose questioni delle tante diverse epoche che ha attraversato.
Lascio ai media le celebrazioni ufficiali, i lunghi giorni di lutto prima del funerale, le reazioni dei sudditi, l’arrivo dei capi di stato da tutto il mondo, pettegolezzi, aneddoti, elogi della vita della Regina che è stata travagliata somigliando, tante volte, al quotidiano di tutti.
Nell’abbondanza di spunti che la morte della Regina Elisabetta offre, a me preme sottolinearne uno: la Regina se ne va dopo poco più di un anno dalla morte del consorte Principe Filippo con il quale ha condiviso 73 anni di matrimonio, di vita. Questo la rende grande perché l’accomuna alla sorte delle coppie umili che soffrono, dopo una lunga vita insieme, la perdita del compagno fino a morirne. Accade spesso e che sia accaduto anche nel potente palazzo reale inglese rincuora, vuol dire che anche lì l’amore coniugale può essere più forte del potere e della morte.

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Chiusa in casa

Chiusa in casa
mia madre
tagliava e cuciva camicie:
le cose imparate nel giovane sogno
divennero pane, formaggio ed alici.
Mio padre era morto da un anno.
Noi tre portavamo più avanti
una guerra finita.


Vito Maida (poeta soveratese, 1946/2004) 
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