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venerdì 30 settembre 2022.
Rifugiati ucraini – Roveredo c’è
Il 24 febbraio 2022 con un attacco a sorpresa la Russia invase l’Ucraina con la speranza di occuparla militarmente in poche settimane. Le cose andarono diversamente grazie alla coraggiosa reazione degli ucraini e ai vari aiuti ricevuti dai paesi occidentali tanto che la guerra è ancora in atto e l’esercito ucraino sta addirittura riconquistando parte dei territori persi in precedenza. Nel frattempo, oltre due milioni di persone hanno lasciato il paese cercando riparo all’estero. In Svizzera decine di migliaia di quei profughi hanno potuto trovare rifugio e, da qualche giorno, anche il comune di Roveredo accoglie diverse famiglie con bambini e ragazzi in età scolastica.
Moreno Monticelli resp. Stato Maggiore Moesa
Il municipale Moreno Lussana, Georg Carl dell’uff. integrazione, Samuele Censi direttore Sec/Sap
Mercoledì 29 settembre i responsabili dell’Ufficio integrazione del cantone Georg Carl, dello Stato Maggiore regione Moesa Moreno Monticelli, del comune di Roveredo Moreno Lussana e il nuovo direttore della scuola Sec/Sap Samuele Censi, hanno presentato alla stampa il progetto che vede un certo numero di famiglie ucraine ospiti nella struttura “Ricovero Immacolata” retta dalle suore guanelliane, struttura in cui un intero padiglione è stato messo a disposizione dei rifugiati e presso la quale funziona già una sezione distaccata della scuola regionale con docenti di provata professionalità e competenza.
Il soggiorno della struttura riservata ai profughi
Una delle camere da letto
Una bella iniziativa che onora i vari enti interessati e che sarà sempre più perfezionata fino all’integrazione definitiva dei ragazzi nelle scuole pubbliche.
Abbiamo rivolto una domanda al direttore della scuola Sec/Sap di Roveredo:
La Svizzera ha accolto diverse migliaia di profughi ucraini e anche Roveredo si è offerto di ospitare un certo numero di famiglie con figli in età scolastica.
Anche e soprattutto la scuola, quindi, è chiamata a partecipare all’operazione facilitando l’inclusione e l’integrazione dei ragazzi provenienti da quella nazione.
Per un giovane direttore scolastico, al primo anno di tale esperienza, che cosa vuole dire e come vi siete mossi?
“Ammetto che quando abbiamo ricevuto la comunicazione nel mese di agosto, da parte dell’Ufficio della migrazione cantonale e dallo Stato Maggiore regionale, inizialmente c’è stata un po’ di preoccupazione. Con il passare dei giorni il progetto ha iniziato a prendere forma e grazie anche alla collaborazione del collega Manuel Atanes, dell’ispettorato scolastico e di tutti gli attori coinvolti, siamo riusciti ad organizzarci al meglio. Abbiamo reclutato insegnanti con grande esperienza e che conoscono il territorio, tassello importante per questa prima fase di insegnamento. La prossima sfida sarà un inserimento graduale dei ragazzi nelle normali classi già presenti in Riva e ai Mondàn a Roveredo. Si tratta inoltre di un buon esempio di collaborazione tra i due cantoni Ticino e Grigioni.
Crediamo nella bontà del progetto, coniare scuola e sport penso sia il miglior viatico per una buona integrazione dei giovani ucraini.”
Lezione di matematica del prof. Romano Losa
Anche il responsabile dello Stato Maggiore Moesa Moreno Monticelli ha risposto ad una nostra domanda:
Lo Stato Maggiore della Regione, dopo la dura battaglia contro la pandemia, si trova a fronteggiare un’altra emergenza: l’accoglienza dei profughi ucraini!
Quali problemi avete dovuto affrontare per assicurare e mantenere nel tempo una decorosa sistemazione alle famiglie ospiti? Siete attrezzati per evenienze del genere?
La popolazione della nostra regione si è mobilitata con un incredibile slancio umanitario e un grande spirito di apertura e solidarietà per accogliere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Molte sono state le persone che hanno accolto o che hanno messo a disposizione alloggi, vestiti, mobili ecc.….
Come Regione Moesa, come avvenuto anche durante la pandemia, abbiamo cercato di coordinare le attività in modo da unire le forze per essere il più efficaci. In particolare, abbiamo raccolto le informazioni a riguardo delle possibili soluzioni alloggiative e raccolto i dati di persone disponibili a darci una mano come traduttori.
Per i primi arrivi siamo riusciti abbastanza velocemente a trovare un alloggio in quasi tutti i comuni della regione, infatti avevamo famiglie a San Bernardino, Lostallo, Grono, Roveredo, San Vittore e Braggio.
Ora, di principio le persone dopo la registrazione sono indirizzate verso uno degli alloggi collettivi del cantone, ad esempio Immacolata, eventualmente in una seconda fase potrebbero poi trasferirsi in appartamenti in affitto.
Con l’apertura dell’alloggio collettivo presso l’Immacolata, la struttura è direttamente sotto la direzione dell’ufficio per l’immigrazione, abbiamo un’infrastruttura che dà la possibilità di alloggiare fino ad un massimo di 80 persone.
Questo ci dovrebbe garantire, in caso di forte aumento degli arrivi, la possibilità di dare una sistemazione ai nuovi arrivati.
Al momento abbiamo ancora qualche alloggio disponibile, invitiamo i privati a continuare a segnalarci (stato.maggiore@regionemoesa.ch), anche nei prossimi mesi, soluzioni abitative indipendenti. Questo ci permetterà di continuare a garantire un’accoglienza strutturata, ordinata e professionale.
Complimenti alle autorità civili e a quelle scolastiche per la bella prova di amicizia e ospitalità nei confronti di persone che sono costrette a fuggire dal loro paese e che meritano tutta la nostra solidarietà!
Giuseppe Russomanno
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“L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.”
Mahatma Gandhi
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