giovedì 24 novembre 2022.
MONDIALI DI CALCIO 2022 - La “tenda” del Qatar offusca quella di Gesù Bambino
di Teresio Bianchessi
Partiti i mondiali di calcio in Qatar; allo stadio Al Beyt, la cerimonia inaugurale vede sfilare tutte le mascotte delle passate edizioni e solo alla fine ecco lei, la nuova arrivata “La’eeb” (abile giocatrice) con la kefia araba e la tunica svolazzare come un fantasma dentro lo stadio.
Cerimonia sobria durata poco più di mezzora con canti e coreografie a voler rappresentare la voglia di unire tutti i popoli, ma anche racconto che è congiunzione col passato, con le tradizioni e il nuovissimo presente del paese ospitante.
Toccante il dialogo tra l’ultra ottantenne attore americano Morgan Freeman e il giovane cantante qatarino con gravissima disabilità; scambio fra uomini che vogliono promuovere inclusione, tolleranza, rispetto e fa piacere che avvenga qui dove i diritti non sempre sono rispettati.
C’è anche il saluto dell’emiro Al-Thani: “…Abbiamo profuso tutti i nostri sforzi per il bene dell’umanità... (il calcio) ... è arrivato il giorno dell’inaugurazione...” e puntuale alle 18 il fischio d’inizio della partita d’esordio che vede i padroni di casa soccombere per 2 a 0 all’Ecuador.
Davanti allo schermo mi accorgo che sono arrivato impreparato all’evento, quasi non me ne sono accorto forse perché l’assenza della nazionale del cuore ha creato inconsciamente una sorta di apatia definiamola “difensiva”, certo è che vedendo stadi nel deserto e gare mondiali disputate in periodo prenatalizio mi sono chiesto come sia potuto accadere e mi son ricordato quante perplessità aveva sollevato l’assegnazione.
Ho provato allora a riavvolgere il nastro e mi sono messo, per gioco, nei panni del selezionatore:
D) “Quindi vi candidate? Che paese siete?” / R) “Il Qatar emirato arabo”
D) “Ah… il calcio è il vostro sport nazionale?” / R) “No”
D) “Avete gli stadi?” / R) “No ma abbiamo soldi e progetti per costruirli”
D) “Da sempre il mondiale inizia a luglio ma da voi…” / R) “Certo da noi è impensabile…”
D) “Quindi?” / R) “Facciamolo a fine novembre fa ancora caldo ma climatizzeremo gli stadi”
D) “A fine novembre? In quel periodo in Inghilterra, Francia, Italia, Germania, Brasile, Argentina si giocano i campionati, forse non lo sapete, e in gioco ci sono interessi enormi”
R) “Lo sappiamo… basta sospenderli un mese, giusto il tempo dei mondiali”
D) “Sospenderli? Un putiferio, club costretti a rivedere pianificazioni, piani di preparazioni…”
R) “Che problema c’è, fate riprendere i campionati con l’anno nuovo”
D) “Che bacino d’utenza avete?” / R) “Il Qatar vanta ora quasi tre milioni di abitanti”
Per pudore tralascio domande sul rispetto dei diritti fondamentali nel paese.
A questo punto se paragonassimo l’intervista a una partita di poker risulta palese che il richiedente ha in mano davvero carte improponibili; allora com’è possibile abbia vinto la partita? Che carte avrà giocato?
Come sempre arriva in aiuto la saggezza contadina che affermava:
“Con la borsa si fa ballare l’orso e anche l’orsa”!
In questo caso una “borsa” davvero gigantesca che è riuscita a prevalere addirittura sullo svolgimento dei ricchissimi campionati di tutto il mondo.
Questo, però, oramai è il senno di poi e di fronte al fatto compiuto mi restano due considerazioni, una amara, una dolce.
La prima: ma che “borsa” ha mai questo piccolo emirato e buon per noi che l’ha usata per giocare a calcio, ma ci sono altri, con borse altrettanto grandi, che si divertono o possono decidere di “divertirsi” a giocare alla guerra!.
Spaventa, l’enorme disponibilità di denaro in mano a pochi
La seconda: meno male che dietro l’angolo c’è il Natale, Gesù Bambino e l’invito è di non sciupare incollati alla tv il tempo e la magia di questa festività propria degli affetti, prepariamoci a questo secondo tradizionale evento, guardiamo anche all’umile capanna, non perdiamo la tenerezza.
FORZA SVIZZERA!
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