La delegazione svizzera all’Assemblea sinodale europea, guidata dal Presidente della Conferenza dei vescovi svizzera (CVS), Mons. Felix Gmür, sarà composta da altre tre donne: Cristina Vonzun, Direttrice del Centro media cattolico di Lugano, Tatjana Disteli, Segretaria generale della Federazione ecclesiastica del Canton Argovia e Helena Jeppesen, collaboratrice d’Azione quaresimale. Il processo di designazione è stato coordinato dalla CVS che di concerto con il “Gruppo di lavoro sulla sinodalità nella Chiesa cattolica in Svizzera” – gruppo istituito congiuntamente dalla CVS e dalla Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) al termine dell’Assemblea sinodale svizzera tenutasi il 30 maggio nell’abazia d’Einsiedeln – ha recentemente proceduto a rettificare le nomine.
Manifestare la varietà del popolo di Dio
Altri dieci delegati e delegate – che saranno scelti nelle prossime settimane secondo criteri stabiliti dalla Segreteria Generale del Sinodo – parteciperanno all’incontro di Praga d’inizio febbraio in videoconferenza. Le delegazioni nazionali a questa Assemblea sinodale continentale devono essere composte da persone che rappresentino il più possibile la varietà che caratterizza il popolo di Dio della loro nazione. Particolare attenzione va prestata alla presenza di donne e giovani, così come alle persone vulnerabili ed emarginate. Il Vaticano auspica pure la partecipazione di delegati e delegate di altre confessioni cristiane o di altre religioni, nonché di persone senza affiliazione religiosa.
Questa assemblea sinodale, organizzata dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee
(CCEE) con sede a San Gallo, si prefigge innanzitutto di promuovere il dialogo tra le varie realtà ecclesiali rappresentate, esercitando in tal senso un discernimento condiviso nel contesto culturale attuale specifico del “Vecchio continente”. Ciò sarà realizzato a partire dal “Documento di lavoro per la fase continentale” (si veda: www.ivescovi.ch/delegazione-...). Si tratta, in particolare, di approfondire quanto emerso dalle consultazioni nelle varie diocesi e nei rapporti delle Conferenze episcopali, di chiarire le questioni aperte e di rinforzare una visione complessiva della / per la vita della Chiesa nel nostro continente.
Apprendere a camminare vieppiù insieme
Questa Tappa continentale s’inserisce nel Processo sinodale più ampio a livello mondiale; un lungo cammino di ascolto, discernimento e incontro fraterno della durata di tre anni. Apertosi nell’ottobre 2021 per volontà esplicita di Papa Francesco, il processo porta il motto: “Per una Chiesa sinodale - Comunione. Partecipazione. Missione”. Nell’intenzione del Pontefice, tutta la Chiesa è così chiamata a riscoprire il proprio DNA sinodale, ad approfondire e dare viepiù forma a uno stile di vita ecclesiale profondamente sinodale, modellando in tal senso il suo modo di annunciare il Vangelo, i processi di preparazione e presa di decisioni nonché le sue strutture.
A una prima “Fase diocesana” di ascolto reciproco, di condivisione delle gioie e delle preoccupazioni attuali realizzatasi nelle varie parrocchie e comunità locali (ottobre 2021-marzo 2022) – si è trattato della più grande consultazione del popolo di Dio mai organizzata – è seguita una “Fase nazionale” (aprile-agosto 2022) che ha visto la Commissione pastorale della CVS preparare una sintesi a partire dai rapporti pervenutegli da tutte le diocesi elvetiche. La bozza di sintesi è stata quindi approfondita e discussa in occasione dell’Assemblea sinodale svizzera di Einsiedeln (SZ) alla quale hanno partecipato una cinquantina di delegati e delegate provenienti da tutte le regioni linguistiche del Paese. Un gruppo d’esperti ha finalmente redatto la versione definitiva del Rapporto sinodale svizzero che è stata inviata a metà agosto alla Segreteria Generale del Sinodo a Roma (il testo è disponibile su www.ivescovi.ch/documenti/si...).
Assemblee continentali in vista del Sinodo dei Vescovi
Tutti i contributi nazionali sono stati poi rielaborati nel corso delle scorse settimane da un gruppo di esperti internazionale istituito dalla Segreteria generale del Sinodo in Vaticano. Dopo un discernimento comunitario, gli esperti scelti hanno redatto il “Documento di lavoro per la Fase continentale”. Intitolato Allarga lo spazio della tua tenda (Is 54,2) (disponibile su https://www.synod.va/it/synodal-pro...), questo testo sarà discusso e approfondito prossimamente in occasione di sette Assemblee sinodali continentali, in rappresentanza di Africa, Asia, Europa, Oceania, Medio Oriente, America Latina e Nord America (gennaio-marzo 2023).
Il documento sottolinea quanto siano diversi, da Paese a Paese, i contesti socioculturali e le realtà ecclesiali. D’altro canto, mette ben in evidenza il fatto che le preoccupazioni e le sfide principali che deve affrontare la Chiesa cattolica risultano spesso condivise, precisando pure come, a volte, le opinioni divergano sulle varie questioni prese in considerazione. Il testo espone essenzialmente quattro temi principali: (1) la visione di una Chiesa che cammini sempre più assieme e sia più inclusiva; (2) la questione del ruolo delle donne nella vita della Chiesa, sia a livello locale che universale; (3) il rafforzamento e l’approfondimento della partecipazione di tutti.e i.le battezzati.e; (4) il superamento di ogni forma di clericalismo ereditata dal passato e talvolta ancora ben concreta.
Al termine di questi incontri continentali, ogni assemblea sarà chiamata ad elaborare un documento finale, quale frutto di un processo che rifletta da vicino le voci del popolo di Dio. Finalmente, le sette sintesi saranno riunite nell’Instrumentum laboris, il documento di lavoro che sarà sottoposto alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, prevista nell’ottobre 2023 e 2024 in Vaticano. Al fine di dare più spazio e tempo all’apprendimento tematico in stile sinodale, nonché per consentire un migliore coinvolgimento del popolo di Dio nella fase di deliberazione e permettere così alle decisioni di maturare al meglio, Papa Francesco ha infatti recentemente deciso di suddividere il Sinodo dei Vescovi in due sessioni. L’assise si prefigge in particolare di raccoglierà i risultati di questo lungo e complesso processo mondiale, in vista di un approfondimento e aggiornamento dell’insegnamento, nonché di uno sviluppo permanentemente sinodale della vita della Chiesa cattolica. Finalmente, dal 2025, farà seguito una “Fase attuativa” di quanto appurato e deciso - fase che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari.
Con l’attuale Processo sinodale – che si inserisce nel solco di quell’aggiornamento voluto da San Giovanni XXIII e implementato a partire dal Concilio Vaticano II (1962-1965) – Papa Francesco invita la Chiesa cattolica sparsa nel mondo ad interrogarsi sulla modalità di compiere la sua missione di annunciare e vivere il Vangelo.
“Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”. Si tratta di un cammino comune che è al contempo una promessa: “camminando insieme, e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrà imparare da ciò che andrà sperimentando quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione. Il nostro ‘camminare insieme’, infatti, è ciò che più attua e manifesta la natura della Chiesa come Popolo di Dio pellegrino e missionario”.
Il Processo sinodale prosegue anche in Svizzera
Al di là dell’avanzamento evocato a livello continentale e universale, in Svizzera il Processo sinodale prosegue sia a livello diocesano che nazionale. Proprio partendo dal Rapporto sinodale svizzero e dai feedback raccolti nell’incontro d’Einsiedeln, è stato istituito un “Gruppo di lavoro sulla sinodalità” che, per conto della Commissione pastorale della CVS, è stato incaricato di riflettere sulle modalità di consolidamento e sviluppo della sinodalità a livello elvetico. Il 26 settembre 2022, a Lucerna, il gruppo di lavoro ha presentato alcune misure concrete a un’assemblea di delegati delle varie diocesi svizzere. Sulla base dei risultati di queste consultazioni, si è ora deciso di affidare ad una “Commissione Sinodalità”, quale organismo rappresentativo delle varie realtà ecclesiali elvetiche, il compito di dare forma a uno stile, a strutture e a processi vieppiù sinodali a livello nazionale.
Il complesso – e per certi versi innovativo – processo aperto dal Santo Padre più di anno fa sta dunque avanzando a vele spiegate. Il vivo auspicio è che lo Spirito Santo possa essere ascoltato e seguito, affinché si giunga a una vieppiù forte unità, nel rispetto delle legittime diversità che caratterizzano la vita della Chiesa cattolica sia in Svizzera che nel mondo intero; condizione essenziale – oggi forse più che mai – per una testimonianza credibile e socialmente performativa della fede in Gesù Cristo.