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Lettere dei lettori
venerdì 2 dicembre 2022.
L’Alleanza di Centro fa appello alla moderazione e al buon senso

Nel settembre 2020, quando la revisione della legge sulla caccia è stata respinta, nei Grigioni si contavano sei branchi di lupi. Attualmente undici branchi vivono nei Grigioni e dintorni. L’ammassamento nella zona di Surselva/Grigioni centrale/Moesa, dove sono stati avvistati otto branchi, è preoccupante. 506 attacchi di lupo al bestiame sono già stati indennizzati nei Grigioni nel 2022. Nel 2020 ce n’erano stati solo 257, nonostante un numero di misure di protezione del gregge inferiore a quello attuale.

La tensione della coesistenza tra lupo e uomo è aumentata notevolmente. Altre cinque coppie di lupi nei Grigioni e dintorni avranno presto una prole. Il lupo non ha nemici naturali, una coppia di lupi dà alla luce 5-6 cuccioli ogni anno. È facile calcolare quanti lupi dovranno cercare cibo nelle valli dei Grigioni tra due anni.

Gli allevatori stanno già facendo quanto umanamente possibile per proteggere le greggi. Ma anche gli incontri ravvicinati tra lupi e persone sono aumentati esponenzialmente negli ultimi due anni. Ciò dimostra che la timidezza dei lupi diminuisce con l’aumentare della competizione per il cibo, e che il rischio di attacco aumenta. Non sorprende che gli agricoltori e le autorità dei Grigioni abbiano raggiunto i loro limiti.

Non vogliamo sradicare il lupo, fa parte della biodiversità dei Grigioni. Tuttavia, le esperienze della scorsa estate non lasciano spazio a dubbi: è necessario regolare la popolazione del lupo, come quella dello stambecco, a un livello tollerabile. Come promemoria: lo stambecco, anch’esso protetto, è coerentemente regolamentato, sebbene non abbia un impatto negativo sulla natura. Sebbene non uccida gli animali da allevamento. Sebbene la sua carne non sia considerata una prelibatezza.

Il lupo non è più a rischio di estinzione in Svizzera. Una gestione del lupo più attiva e sempre attenta è ormai indispensabile, nonostante la Convenzione di Berna. In caso di sovrappopolazione massiccia in una piccola area deve essere possibile eliminare un intero branco. Anche l’UE ha riconosciuto i segni dei tempi. Nelle ultime settimane, la maggioranza del Parlamento europeo ha chiesto di rafforzare la regolamentazione del lupo.

Una chiusura dogmatica e radicale degli occhi non aiuta nessuno, ciò che ci vuole è un sano buon senso e moderazione. Altrimenti, a medio termine, a farne le spese saranno innanzitutto l’agricoltura e la coltivazione di terreni in montagna. Poi toccherà al turismo dei Grigioni. Allora, al più tardi, l’appello per una nuova eradicazione del lupo diventerà inequivocabilmente forte. Questo è quello che vogliamo prevenire!

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È domenica

È domenica
e scendo queste scale,
e come un cane fiuto a queste porte
il solito, indistinto cucinìo condominiale.
Porto con me, ancora non so dove,
un giorno rosso della settimana,
forse un Natale,
con mia madre che gira il suo ragù
e le campane così forti e vive
che ogni casa sembrava un campanile.


Vito Maida (poeta soveratese, 1946/2004) 
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