venerdì 5 maggio 2023.
Scuola Altagracia/Santo Domingo concluso un progetto durato 17 anni
17 anni di volontariato al servizio di chi aveva veramente bisogno
Nel 2005, a Roveredo, veniva fondata l’Associazione Scuola Villa Altagracia che aveva per scopo la costruzione di una scuola a Santo Domingo nella Repubblica Dominicana. I responsabili dell’Associazione: Giacomo Galimberti, Francesca Grassi-Fasola, Vania Polti-Ambrosini, Sandro Robbiani e Francesca Benzi-Russomanno, con il valido appoggio di Daniele Peduzzi, mesolcinese residente a Santo Domingo allora da più di trent’anni, sono passati dalle parole ai fatti e il 18 gennaio 2008 hanno consegnato le chiavi dell’edificio scolastico alla maestra responsabile dell’insegnamento. Prima di allora la scuola non era altro che una tettoia di lamiera sorretta da canne di bambù e i bambini, una trentina, erano esposti alle intemperie! La scuola attuale ha tre aule dotate di luce elettrica, banchi, lavagne e servizi e i membri del comitato, tramite Giacomo Galimberti e Daniele Peduzzi, hanno continuato a procurare tutto il necessario per il buon andamento delle attività didattiche. Anche gli scout della sezione di Roveredo raccolsero, sempre in Mesolcina, la somma necessaria per l’acquisto delle divise scolastiche da regalare a quei bambini che altrimenti non avrebbero potuto frequentare la scuola data l’obbligatorietà delle divise stesse per poter entrare in classe.
La vecchia scuola
La scuola nuova
Giacomo Galimberti e Daniele Peduzzi all’inaugurazione della scuola
L’attività dell’Associazione non si è comunque fermata qui, nel frattempo ha organizzato giornate di educazione sanitaria e passeggiate scolastiche a tema. Ha anche pagato le spese ospedaliere per un ragazzo che stava perdendo la vista e che in seguito al trapianto delle cornee, ha potuto proseguire gli studi, sempre a spese dell’Associazione, senza più timori! Anche altri ragazzi con patologie più leggere hanno potuto, grazie all’aiuto ricevuto, continuare a vivere normalmente in mezzo ai loro compagni.
Dionis, dopo il trapianto, con la sua bella laurea
I problemi in una zona così povera certamente non mancano e spesso si è intervenuti anche fuori dall’ambito stabilito per aiutare gente veramente bisognosa come per esempio è successo con la costruzione di una casetta di legno per una coppia di anziani che vivevano miseramente.
17 anni intensi per chi come Giacomo e Daniele aveva preso a cuore la missione di aiutare le persone veramente bisognose e lo hanno fatto scendendo in campo di persona, senza intermediari, dedicando molto del loro tempo libero e delle loro risorse al benessere di sconosciuti!
La missione di Giacomo e Daniele ha avuto inizio in un bar di Santo Domingo mentre bevevano un caffè e mi piace immaginarli, nel loro prossimo incontro, nello stesso bar mentre bevono un altro caffè contenti di poter dire: "Abbiamo fatto qualcosa di bello"!
Sì, qualcosa di bello e di buono!

- Lettera del Comitato ai benefattori

- Lettera di Daniele Peduzzi al Comitato
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