La legge sul clima nasce dal controprogetto indiretto all’iniziativa sui ghiacciai elaborato e in seguito approvato nell’autunno del 2022 da entrambe le Camere. Il controprogetto persegue lo stesso obiettivo dell’iniziativa: un saldo netto delle emissioni di gas serra pari a zero entro il 2050, con passi graduali, chiaramente senza una modifica costituzionale. L’UDC Svizzera ha indetto un referendum tramite il "Comitato referendario no alla legge divoratrice di elettricità!". Per questo motivo il 18 giugno 2023 la legge sarà sottoposta al voto popolare.
Gli argomenti dei leader referendari e dei fautori della legge sono molteplici e come in ogni questione ci sono sia contro sia pro, sulla mia bilancia i pro prevalgono.
Personalmente ritengo che con la legge sul clima e l’innovazione ci si prefigga degli obbiettivi sì ambiziosi, ma graduali e oggigiorno necessari sia per quanto concerne il rafforzamento della protezione del clima sia per ridurre la dipendenza dall’importazione di energia della Svizzera.
La legge sulla protezione del clima è anche una sfida, una sfida che si deve affrontare consapevolmente per le generazioni future.
Lo so di non avere il diritto di chiedere alle generazioni che mi hanno preceduta e che mi stanno precedendo cosa ricevere in eredità, ma se lo potessi fare chiederei proprio un paesaggio naturale bello così come lo conosciamo, un ambiente e un clima sano che per le generazioni future consiste nell’avere delle condizioni favorevoli in cui crescere e vivere. Il mio è un sì convinto il prossimo 18 giugno!