domenica 23 luglio 2023.
Grono, spazio culturale,Torre Fiorenzana - LE CORBUSIER PITTORE
dal 23 luglio al 30 settembre 2023
Riceviamo e pubblichiamo questo vivace e simpatico articolo inerente la bella esposizione che si tiene a Grono presso la Torre Fiorenzana con il patrocinio del Museo Moesano.
Non è l’architetto ma il geniale pittore artista che si presenta a Grono. Charles-Edouard Jeanneret-Gris, detto Le Corbusier, nasce a Neuchatel in Svizzera il 6 ottobre 1887 e muore il 27 agosto 1965 a Cap Martin in Francia.
Lo pseudonimo si ispira al nome del nonno «Lecorbesier» così come al cognome del suo maestro, l’architetto svizzero «L’Eplattenier».
È riconosciuto come uno dei principali maestri dell’architettura del novecento. Innovativo, razionale, estroso, fuori dagli schemi.
Amato e odiato come si conviene ai grandi. Interpreta l’abitare con consapevolezza e logicità. «La casa dovrebbe essere lo scrigno del tesoro del vivere». Dell’architettura di Le Corbusier e della sua pittura si sono espressi molteplici critici e competenti architetti.
Parliamo ora di quello che è avvenuto a Grono il 22 luglio, giorno dell’inaugurazione, alla Torre Fiorenzana, felice «dependance» del Museo Moesano di San Vittore.
Dopo il saluto del signor Hanspeter Gschwend, giornalista scrittore, promotore dell’esposizione assieme alla gentil consorte Margrith Raguth, vera anima degli avvenimenti culturali «Torfiorenzani», la vice-sindaca di Grono Dolores Zoppi saluta a nome della comunità. Tra l’altro, si scusa per la strada che porta alla Torre, messa «sotto-sopra» per necessari lavori di risanamento.
Interviene poi l’architetto Cattaneo che parla di Le Corbusier, in quanto a suo tempo ebbe modo di presentarne una tesi durante i suoi studi di architettura.
Ma ecco la ciliegina, vera e gustosa sulla torta: l’intervento dell’archistar Mario Botta. Una relazione, la sua, ricca di capacità comunicative che solo Mario sa fare. Botta conobbe Le Corbusier a Venezia negli anni sessanta. Ed è appunto dallo spunto veneziano che Mario ci intrattiene sull’architettura e il vivere a Venezia rapportato a Le Corbusier. Sorprende anche quando asserisce che in effetti le Corbusier voleva diventare solo pittore...
All’entrara della mostra subito ci imbattiamo nel «Modulor» la classica struttura umana di Le Corbusier (1.83 metri), ideata nel 1946, basata sulle misure dell’essere umano in funzione dell’architettura moderna.
Il modulo vive sul rapporto aureo 5/8 nel ricordo anche del grande Fibonacci: 1,1,2,3,5,8...
Tra l’altro il «Modulor» è raffigurato sul vecchio dieci franchi. Dieci franchi esposto, un po’ nascosto, sulla sinistra all’entrata della mostra.
Poi nelle «sale» della Torre le opere pittoriche dell’architetto. «Sale»... in quanto per raggiungere i vari piani bisogna «salire» non facili scale metalliche, autorevole test ginnico per i non più giovanissimi.
Comunque non mollate la presa. Ne vale la pena per godere l’esposizione tutta d’un fiato...ne!
Grazie Museo Moesano, Grazie signor Gschwend e un abbraccio cordiale alla signora Margrith, animatrice di queste perle gronesi.
Mai avrebbe pensato Le Corbusier d’esporre in questa Torre dove, in effetti, la poca comodità del luogo andrebbe senz’altro in contrasto con i suoi principi architettonici.
- Chissà se Mario Botta già pensa a un cilindro in vetro d’accostare alla Torre per metterci un lift? -
A noi, quelli dei monumenti storici, direbbero di no!
Al grande Mario invece...
«Affaire à suivre».
Lulo
Foto di Peter Pfisterer
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