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Editoriale
venerdì 28 luglio 2023.
LA COPPIA CHE SCOPPIA Contraddizioni dell’amore
di Teresio Bianchessi

Recentemente mia moglie ed io abbiamo festeggiato cinquantacinque anni di matrimonio; roba da preistoria, da dinosauri per le nuove generazioni, traguardo invece raggiungibile per i giovani del post guerra che identificavano nel matrimonio la via maestra della loro vita e che la imboccavano, con entusiasmo e incoscienza, quando erano poco più che ventenni.



Le nostre, l’abbiamo scoperto in internet, sono state nozze di smeraldo e, come si conviene per ogni traguardo, abbiamo festeggiato e brindato ma con un po’ d’amaro in bocca perché abbiamo assistito, proprio in questo periodo, ad inaspettate rotture di giovani coppie a noi vicine che sono andate ad aggiungersi, ahimè, alle tante quotidiane di questi tempi di sentimenti instabili.
La coppia scoppia e da un po’ mi cruccio del perché di tante crisi e il colpevole, infine, l’ho trovato: l’amore.
L’indagine parte dall’inizio quando a provocare “l’attrazione fatale” sono le diversità, i comportamenti estrosi, le visioni diverse, i gusti particolari che portano a intravedere nell’altro i guizzi che non si possiede, che fan sognare e che persuadono a mescolare, assaporare i sapori dell’altro desiderando infine di diventare una cosa sola.
Stato di grazia, meraviglia che ieri trovava consacrazione nel matrimonio, oggi più spesso nella convivenza, ma nell’uno e nell’altro caso l’inizio è sempre dolce, mieloso, romantico e questo stato di estasi dura sino a quando, malauguratamente, l’individualismo riprende il sopravvento ed ognuno torna a pensare che solo il suo “sapore” è quello giusto.
Che errore, a questo punto, commette l’amore che si attorciglia cupamente su se stesso anziché ingegnarsi a rubare all’altro declinazioni di colori che mancano alla sua tavolozza, esercizio questo di scaltrezza, di pazienza e infine d’amore capace di rendere migliori entrambi e garantire una lunga vita serena.
I giovani, invece, sono spesso impazienti e così l’amore, di cui hanno comunque famelico bisogno, subdolamente li spinge a cogliere un altro frutto sempre nella convinzione illusoria che sia la metà esatta del proprio, ma di nuovo non è così perché frutti e tavolozze hanno sapori e colori sempre diversi che di nuovo richiedono paziente lavorio di armonizzazione.
A loro, che spesso sono in pena, mi sento di dire che il matrimonio è come il “Lego” ci vuole calma e li assicuro che con questo gioco, buono per tutte le età, non ci si annoia mai e ci si diverte proprio continuando a costruire con mattoncini sempre diversi, sino alla fine, la propria storia d’amore.
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“L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.”

Mahatma Gandhi

 
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