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Regionale
sabato 7 ottobre 2023.
Con il restauratore-indoratore Marco Somaini: testimonianze dei Magistri Moesani in Val Mesolcina e Val Calanca
di Lino Succetti

Giovedì 5 ottobre 2023 il restauratore-indoratore Marco Somaini ha presentato nel Museo Moesano a San Vittore, davanti ad un numeroso pubblico, un’interessante e ben documentata carrellata di quanto si può ammirare in Val Mesolcina e Val Calanca al riguardo dei Magistri, architetti e stuccatori, protagonisti nel periodo barocco.



Il ciclo di conferenze, ha precisato Somaini, proseguirà a ritmo annuale con altre quattro serate dedicate a quanto i Magistri hanno lasciato in altre valli retiche e in special modo nella Baviera e nelle terre danubiane presso corti principesche e vescovili per oltre 150 anni. Le testimonianze più importanti documentate in Val Mesolcina e Val Calanca, ancora poco conosciute ed ora ben riassunte in un dettagliato depliant con relativa cartina pubblicato dal Museo Moesano, indicante gli oggetti, i nomi e le professioni dei magistri, le definizioni specifiche delle opere e l’anno d’esecuzione, riguardano in gran parte delle testimonianze di arte sacra presenti in diverse chiese e cappelle a partire da Monticello, passando da San Vittore, Roveredo, Grono, Leggia e Mesocco e in Val Calanca da Santa Maria, Cauco (Lasciallo), Santa Domenica e Rossa. Diversi i particolari architettonici presentati e le varie opere, in gran parte stucchi riccamente decorati con oro zecchino, affreschi e dipinti vari. Nell’esaminare con precisione specialmente la profusione di putti presenti negli edifici sacri da parte dei Magistri operanti in Val Mesolcina e Val Calanca, Somaini, da esperto restauratore, ha evidenziato alcuni elementi caratterizzanti diversi dettagli (tratti anatomici, pettinatura, forma e disposizione delle ali, ecc.), combinazione di materiale e caratteristiche d’impostazione, che possono fornire dei contributi essenziali per l’attribuzione delle opere.


La chiesa della Madonna del Ponte Chiuso di Roveredo, restaurata ed ampliata nel 1595 dal mastro costruttore Antonio Faffono e con progetto globale di trasformazione nel 1657 dell’architetto Giovanni Serro I e costruzione delle volte nel 1698 dal capomastro Pietro Bologna e dai maestri costruttori Domenico Sala e Domenico Androi I. Nella chiesa si possono osservare diversi stucchi di Pietro (1687) e Simone (1691) Giuliani e tele dei pittori Pietro Toscano (1694), Agostino Duso (1697) e Pietro Nicolao Giuliani (1700).

Poche invece le testimonianze che ricordano i magistri moesani presenti in Val Mesolcina all’infuori dell’arte sacra presente nelle chiese o cappelle citate:


Al centro della foto, accanto alla Chiesa Collegiata, il Palazzo Viscardi di San Vittore, sede del Museo Moesano dal 1949, ampliato dall’architetto Giovanni Antonio Viscardi nel 1680-1700 ca.;


il palazzo signorile costruito dall’architetto Tommaso Camacio nel 1670 a Roveredo;



ancora a Roveredo, la casa natia dell’architetto Gaspare Zuccalli II (1637) con importanti graffiti sulla facciata, databili attorno al 1560;


e, sempre a Roveredo, la casa de Gabrieli nell’antica frazione di Rugno, casa che per circa un secolo ospitò un ginnasio, voluto per testamento nel 1744 dall’architetto Gabriele de Gabrieli.
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Le radici della violenza: la ricchezza senza lavoro, il piacere senza coscienza, la conoscenza senza carattere, il commercio senza etica, la scienza senza umanità, il culto senza sacrificio, la politica senza principi.

(Mahatma Gandhi)

 
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