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Comunicati
lunedì 26 settembre 2011.
Comunicato stampa ACSI
Disdire le assicurazioni ospedaliere...non sempre conviene!

Dal primo gennaio 2012 gli assicurati potranno scegliere liberamente l’ospedale in tutta la Svizzera anche se hanno solo l’assicurazione di base. La copertura complementare per spese d’ospedalizzazione fuori cantone in camera comune sembrerebbe quindi a prima vista inutile. La situazione è tuttavia ancora poco chiara: l’ACSI invita alla prudenza e a valutare bene le conseguenze prima di dare la disdetta.

Se non c’è aumento di premio le assicurazioni complementari possono essere disdette solo entro il 30 settembre. Resta quindi poco tempo per valutare se valga ancora la pena mantenere la copertura per la camera comune in tutta la Svizzera. L’ACSI fornisce agli assicurati alcuni elementi di valutazione. La libertà di scelta prevista dal primo gennaio non è in effetti completa, come si potrebbe a prima vista pensare.
 

-  Occorre in primo luogo precisare che i costi per le ospedalizzazioni fuori cantone saranno coperti dall’assicurazione obbligatoria solo se l’ospedale in cui si intende farsi curare figura nella lista degli ospedali riconosciuti dal cantone in cui è situato. La copertura dei costi fatturati da un ospedale fuori lista da parte di un’eventuale assicurazione complementare va verificata direttamente con la cassa malati.
 

-  Se l’ospedale figura su questa lista i costi saranno coperti integralmente solo se il ricovero fuori cantone è dovuto a indicazioni mediche (cure che in Ticino non possono essere prestate). L’indicazione medica viene in questo caso confermata (come attualmente) dall’Ufficio del medico cantonale.
 

-  Se l’ospedale figura sulla lista ma non esiste indicazione medica (cioè se il paziente decide di farsi curare in un ospedale fuori cantone anche se avrebbe potuto farlo in Ticino) la copertura non è completa. Assicurazione obbligatoria e cantone coprono in effetti solo i costi che avrebbero pagato in Ticino. Visto che in genere nei grandi ospedali della Svizzera tedesca e romanda le tariffe sono più alte l’assicurato dovrà pagare la differenza di tasca propria a meno che non abbia una copertura complementare.
 
Vista questa situazione l’ACSI raccomanda prudenza e riflessione prima di disdire la copertura complementare in quanto alcuni costi potrebbero restare sulle spalle degli assicurati. Ricorda inoltre che per le complementari non esiste il diritto al libero passaggio: dopo una disdetta potrebbe essere molto difficile (se non impossibile) poter riottenere la stessa copertura complementare.
 
A chi fosse sicuro di dare la disdetta l’ACSI mette ha disposizione sul suo sito www.acsi.ch un modello di lettera. L’ACSI constata che la situazione non è affatto chiara anche sul fronte dell’ammontare dei premi: se una parte dei costi delle ospedalizzazioni fuori cantone viene assunta dall’assicurazione di base i premi delle assicurazioni complementari dovrebbero diminuire.
 
L’ACSI, insieme alle altre associazioni di difesa dei consumatori, veglierà affinché i premi siano corretti (il compito di verifica spetta alla FINMA, l’autorità federale di sorveglianza dei mercati finanziari): il passaggio al nuovo sistema della libera scelta non dovrà in nessun modo tradursi in un regalo agli assicuratori che gestiscono le coperture private.

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Chiusa in casa

Chiusa in casa
mia madre
tagliava e cuciva camicie:
le cose imparate nel giovane sogno
divennero pane, formaggio ed alici.
Mio padre era morto da un anno.
Noi tre portavamo più avanti
una guerra finita.


Vito Maida (poeta soveratese, 1946/2004) 
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